In questa sezione è possibile
avere varie informazioni inerenti tutti i comuni
della provincia di Foggia, dal capoluogo di città
fino al comune più piccolo e isolato, per
fornire uno strumento informativo completo ed
esauriente.
La Capitanata si suddivide in quattro macro aree:
Alto tavoliere, Basso Tavoliere, Gargano, Subappennino
Dauno.
Per avere informazioni dettagliate sui singoli
comuni della Capitanata e dove esistenti sulle
reti civiche è semplice: basta consultare
il database il quale fornirà attraverso
un motore di ricerca le schede descrittive dei
comuni selezionati.
La Capitanata
Note storiche e geografiche sul territorio
di Salvatore D'Amico
La Capitanata e' la più settentrionale
delle province pugliesi e corrisponde su per giù
all'antica Daunia. Essa prende il nome dall'epoca
bizantina, quando fu soggetta al Catapano, che
nel sec. XI non ebbe più sede a Bari, ma
in alcune città del tavoliere. La Capitanata
comprende il territorio che va dal Gargano all'Ofanto
ed include anche la vasta pianura del Tavoliere.
I Catapani erano dei governatori bizantini che,
in questa circoscritta zona pugliese, risiedevano
a Troia e a Siponto, due località limitrofe
di questa fertile terra che, in epoche antiche,
era molto paludosa. Una sub-regione della Capitanata
e' la Daunia, che risulta essere terra di molte
controversie sia letterarie che storico-mitologiche;
si dice, infatti che il toponimo Daunia derivi
da Daulia, vetustissima città della Focide,
alle frontiere della Beozia, sulla via ORCOMENO-CHERONEA,
che portava al tempio di Delfi, oppure sarebbe
derivato addirittura da Daunius, tiranno di Crisa,
città della Focide, dal quale, secondo
Eforo sarebbe stata fondata Metaponto. Altra tesi
circa l'origine del toponimo Daunia ci viene fornita
dal Fraccacreta che, nella sua opera "Teatro
Storico Topografico della Capitanata - Raps.I,
sostiene che il termine Daunia derivi da Donia
(giustizia) ciò perché presso quelle
antiche popolazioni era tenuta in gran conto la
giustizia amministrata dal loro Re. Le tesi storico-mitologiche
sono un'infinità; quella che sembra più
veritiera e' che nel VI sec. a.C. gli Anfizioni
(594) avrebbero fatto distruggere Crisa di cui
Daunio era Signore, perché gli abitanti
di essa imponevano il pagamento di un pedaggio
ai pellegrini che si recavano al tempio di Delfi,
molestandoli. Che il toponimo Daunia sia stato
portato dalla Daulia intorno al 600 a. C. può
essere probabile, perché il poeta Mimnermo
cantò il mito di Dauno e un incontro tra
Diomede e Dauno nel luogo poi chiamato Daunia
( M. De Angelis L'Apulia Dauna
) Si può,
a ragion veduta, affermare che la presenza di
Diomede e Dauno nella Daunia non sono altro che
due miti e che, per ragioni di tempo, sarebbero
vissuti in epoche diverse e che, possiamo prendere
per vero ciò che abbiamo sopra riportato
solo nel campo della mitologia. La Daunia, a livello
geografico la possiamo circoscrivere ai monti
che prendono il suo nome, quindi alla zona appenninica
ad ovest del Tavoliere. La Capitanata, geograficamente,
e' ben individuata, a nord dal fiume Fortore,
a sud dal fiume Ofanto, ad est dal mar Adriatico,
ad Ovest dai monti dell'Appennino e dal fiume
Basento. Ha una superficie di 6.951 Kmq. La popolazione
e' quasi tutta agglomerata in grossi centri, pochi
vivono nelle campagne e questi subiscono i gravosi
problemi che l'isolamento porta. Il territorio
e' diviso in 54 Comuni di varia estensione e densità.La
Capitanata si divide in tre zone con caratteristiche
geografiche diverse: il Tavoliere, il Gargano
e la zona appenninica della Daunia.
Il Tavoliere e' una vasta pianura, lunga 80 Km
e larga 40 Km, avente una superficie di oltre
3.000 Kmq , esso si estende da sub-Appennino al
Gargano e il suo suolo si e' formato nel quaternario,
parte per lenta erosione del mare, parte per cumulo
di materiali alluvionali prodotti da fiumi appenninici.
La zona bassa e' formata da terreni olicenici
marini, di costituzione argillosa, a cui sovrasta
uno strato di materiale alluvionale, ricoperto
da un leggero straterello di calcare e da un velo
di limo rossastro o argilla impura. A causa della
scarsa piovosità la flora era prevalentemente
erbacea; solo da un secolo circa e' cominciata
la trasformazione agraria per cui e' stato affrontato
il problema del prosciugamento delle aree acquitrinose,
che per secoli hanno rappresentato il flagello
del Tavoliere.
Il Gargano e' come un'immensa pietra che si lancia
nel mare Adriatico, quasi per avvicinare la penisola
italica alla sponda opposta dei Balcani; e' chiamato
lo "Sperone d'Italia", perché
e' un promontorio massiccio che rompe la monotonia
e la rettilinea uniformità della penisola
e forma due golfi, uno meno pronunciato a nord,
l'altro più profondo a Sud. L'asprezza
delle montagne, la ripidità delle salite,
la scarsa viabilità hanno, per molti secoli,
isolato il Gargano, i cui abitanti hanno avuto
una vita a sé, come se i pendii con i quali
il monte precipita nell'Adriatico avessero opposto
barriera all'influsso dei costumi dei paesi viciniori.
Solo da una ventina di anni si e' costruita una
strada che permette di attraversare con una certa
comodità quel posto semisconosciuto e pur
ricco di tante bellezze.
La zona del sub-Appennino si estende a nord-ovest
della provincia e raggiunge circa un migliaia
di metri d'altezza verso Sant'Agata, Monteleone
di Puglia e Anzano. Le colline sono disposte a
semicerchio che si allarga fino a San Severo e
a Cerignola, mentre sulla fiancata sono scaglionati
i numerosi centri minori. Questa zona e' boschiva
nelle parti alte; sui fianchi dei colli si coltivano
gli ulivi e più di rado alberi da frutta,
ma più diffusi sono i vigneti e nella parte
bassa e' ancora diffusa la coltivazione cerealicola.
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