Con un numero di imprese superiore a 1500, con quasi tremila cantieri e con un numero di addetti vicino alle 10mila unità, il comparto dell'edilizia è il settore trainante dell'economia della provincia, tanto più se si considera il trend positivo degli ultimi anni. L'edilizia sta vivendo un periodo positivo grazie anche allo sbocco, a Foggia, dei cantieri della 167 e dei programmi complessi, che sono stati di grande aiuto nell'attività edilizia sul territorio, con la possibilità di costruire case realizzate in cooperativa e a prezzi, tutto sommato, modici.
L'esigenza primaria del settore edile sta nella capacità di trasformare i propri obiettivi: 'Dobbiamo portare la nostra edilizia da un livello esclusivamente abitativo - spiega Eliseo Zanasi, presidente della Cassa Edile della provincia di Foggia - a un tipo di edilizia industriale e di servizi. Mi riferisco allo sfruttamento, in questo senso, delle aree industriali. Penso, ad esempio, a quella di Manfredonia o a quelle di Ascoli Satriano e Candela. Con questa mossa riusciremmo ad incentivare la ricchezza del territorio e consentire, così, di mettere in moto un flusso di richiesta di nuove abitazioni'.
[...] 'Dobbiamo spingere - insiste Zanasi - sulla capacità di attirare investimenti anche dal Nord, ora che abbiamo il vento in poppa'. Ecco perché gli imprenditori edili della Capitanata contano sullo sbocco delle opere pubbliche in vista della creazione di una rete infrastrutturale di cui il territorio necessita. [...] 'Abbiamo bisogno però - dice Domenico Vitulano, presidente dell'Assoedile di Capitanata - di piani regolatori più fluidi e meno rigidi. L'operazione del contratto d'area di Manfredonia è stata esemplare sotto questo profilo. Ora ci aspettiamo molto dall'applicazione delle nuove normative regionali che facilitano la flessibilità dei piani urbanistici. Ma è chiaro che tutto dipende dalla capacità, anche politica, di movimentare gli investimenti in direzione soprattutto delle infrastrutture'.
[...] I sindacati, però, lamentano una situazione di illegalità diffusa. Secondo Enzo Gallo, della Filca Cisl, a Foggia sarebbe stata riscontrata, finanche in cantieri comunali, una percentuale del 30% del personale impiegato in nero. 'Il Comune di Foggia - spiega il segretario della Filca Cisl - invece di vigilare sui cantieri di propria competenza, non partecipa nemmeno alle riunioni indette dalla Prefettura proprio sul fenomeno del lavoro nero, e questo nonostante il considerevole numero di denunce da noi presentate negli ultimi anni'.
[...] C'è infine da registrare il fenomeno dell'emigrazione della manodopera. Sono migliaia gli operai edili foggiani pendolari, tutti specializzati, che, divisi in squadre, si recano in regioni settentrionali dove trovano lavoro in aziende locali del settore, aziende che hanno difficoltà a trovare manodopera specializzata. La gran parte di questi lavoratori ha tra i 30 ed i 40 anni e trova lavoro con salari anche alti, che oscillano tra i 2mila ed i 3mila Euro mensili. 'Anche per evitare alle nostre maestranze di spostarsi così lontano - dice ancora Eliseo Zanasi - abbiamo necessità di vedere avviata la costruzione di grandi opere nelle nostre regioni e dunque anche in provincia di Foggia'.