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11/9/2002

PESCHICI: SU KÀLENA DIBATTITO A PIÙ VOCI DOPO L’INIZIATIVA LANCIATA DALLA ‘GAZZETTA’
E il Sindaco assicura: ‘Kalena l’acquistiamo noi’
Kálena, l'ex abbazia a poche centinaia di metri dal centro abitato di Peschici (che rischia di trasformarsi in un cumulo di macerie) potrebbe conoscere un nuovo 'rinascimento' se, dopo le iniziative di sensibilizzazione e di denuncia che si susseguono da oltre un anno a questa parte, ci saranno atti concreti.
In sintesi, il messaggio lanciato al termine della 'giornata di studio' (organizzata dal 'Centro studi Giuseppe Martella'), che si é svolta nell'aula consiliare del municipio di Peschici, sala affollata. Lavori aperti dal sindaco, Francesco Tavaglione dopo che la Gazzetta aveva aperto a più riprese il caso sul recupero dell'abbazia. Il sindaco ha concluso annunciando che é volontà dell'Amministrazione Comunale acquistare l'ex abbazia, che é di proprietà della famiglia Martucci di Peschici. Anche il presidente dell'ente parco Matteo Fusilli e l'assessore Rocco Ruo, per la comunità montana del Gargano, hanno garantito un loro significativo intervento perché Kálena possa essere fruito da quanti amano il Gargano, non solo per il suo paesaggio ma anche per le sue testimonianze storiche.



Non sono mancate le denunce.
Del presidente della sezione Gargano di Italia nostra, Menuccia Fontana, che si è detta indignata per lo stato di degrado in cui versa l'ex abbazia, 'profanata nella sua sacralità e religiosità', ad Enzo D'Amato, autore di un vero e proprio dossier, che ha messo a nudo inadempienze e responsabilità, oltre a riferire della sottrazione di 'pezzi', come campane e statua lignea della Madonna di Kálena.
Il Soprintendente ai Beni architettonici per la Puglia, Nunzio Tomaiuoli, ha indicato in un concorso di interventi pubblico-privato, la soluzione per il recupero e la valorizzazione dell'ex complesso monastico.
La ciliegina sulla torta: gli interventi di Adriana Pepe, Annamaria Tripputi Malagrinò e Pasquale Corso dell'Università di Bari che hanno 'raccontato' l'abbazia di Kálena, mettendo insieme segmenti di storia spaziando nel tempo e nello spazio: un vero e proprio atto d'amore e di profonda conoscenza di Kálena. Assenti i proprietari dell'ex complesso monastico: scontata la loro mancata partecipazione, visto che sarebbero stati posti sul banco degli imputati.
Comunque, sono stati accolti come un segnale di piena disponibilità le loro due lettere (pubblicate a parte), ai fini della ripresa delle trattative finalizzate all'acquisto dell'ex abbazia da parte del comune. I lavori sono stati coordinati da Liana Bertoldi Lenoci, Universitá degli Studi di Trieste.



FRANCESCO MASTROPAOLO

IL VESCOVO/Per restituire la struttura al culto - MONS. D'AMBROSIO 'FARE IL POSSIBILE'
'Sono un peschiciano purosangue - ha spiegato mons. D'Ambrosio - e nel mio dna porto la sofferenza di una distrazione, di una mancata attenzione nei riguardi di questa realtà.
Oggi, però, é un momento storico perché si é ritrovata la ragione di una presenza, dopo tanto oblio e indifferenza, e questo ci carica di immagini ma anche di responsabilità.
Infatti - ha aggiunto - per la prima volta, tentiamo di appropriarci di questo segmento di storia: centro di fede, cultura e di elevazione sociale che é stata Kálena.
Il dialogo con i proprietari va perseguito con attenzione e intelligenza fino in fondo per mettere insieme le volontà degli eredi, ma non possiamo consentire che quel luogo che fu di fede e di cultura, possa continuare a percorrere il cammino del degrado e della dimenticanza, perché quelle 'pietre' ci appartengono, pietre invecchiate e irriconoscibili a causa dell'uso che ne é stato fatto fino ad oggi, per responsabilità che sono delle istituzioni ma anche dei cittadini.
Per queste ragioni abbiamo tutti un debito da pagare'. Il prelato ha concluso sottolineando che, come vescovo, 'non posso stare a guardare: ho sognato Kálena recuperata e valorizzata, ora voglio sognare ad occhi aperti e, per questo, mi adopererò perché l'ex abbazia torni ad essere luogo di culto'. Per l'arcivescovo resta il mistero sulla scomparsa della Madonnina di Kálena, una statua lignea di cui i proprietari del complesso di Kálena asseriscono essere 'ben conservata' ma senza indicarne dove e da parte di chi.
Mons. D'Ambrosio, che non é stato molto tenero nei confronti dei proprietari per aver 'snaturato la destinazione del complesso, avendolo utilizzato per fini diversi', ha riconosciuto loro, comunque, il merito di aver conservato molto della struttura originaria.



FANCESCO MASTROPAOLO

La famiglia Martucci/In una lettera - I PROPRIETARI: 'NOI DISPOSTI A TRATTARE'

'La famiglia Martucci fa presente che non ha inteso partecipare al convegno su Kàlena, se pur invitata, per mostrare il proprio dissenso e profondo rammarico sulle modalità di conduzione dell'operazione di sensibilizzazione (sic) dell'opinione pubblica fondata sulla diffusione di notizie false e tendenziose che gettano discredito sulla famiglia.
Per entrare nel merito di quanto affermato, è stato affermato:
- che la statua della Madonna di Kàlena è scomparsa, quando, invece, è noto che è sempre stata ben custodita;
- che davanti all'abbazia sono stati collocati cumuli di sabbia, attribuendone la responsabilità alla famiglia, quando, invece, essa stessa ha subito danni per il riversamento abusivo di tali materiali ad opera di un'impresa privata impegnata nella posa di cavi elettrici interrati.
Pur ritenendo riprovevole l'attacco messo in atto attraverso una martellante campagna di stampa che additava i proprietari come i principali responsabili della mancata soluzione del problema dello stato dell'abbazia, la famiglia intende assumere un atteggiamento propositivo, dichiarando la propria disponibilità ad eventuali ulteriori incontri con i responsabili delle istituzioni interessate, nelle opportune sedi'. Firmato Annalisa, Maria e Francesco Martucci.

'Ringrazio dell'invito e sono spiacente di non poter partecipare. Come comproprietario della ex abbazia e chiesa di Santa Maria di Kàlena ritengo doveroso dire alcune cose. Sono favorevole alla vendita della sola chiesa (vecchia e nuova ) purchè sia resa fruibile e restaurata in un ragionevole numero di anni. Il prezzo di vendita che mi riservo di comunicare nelle sedi più opportune è molto inferiore alle ricadute economiche e di immagine di un paese turistico come Peschici.
Altre questioni solo apparentemente non collegate al problema sono la sistemazione idraulica dei terreni circostanti, e che a soli 200 mt dal convento su terreni ex coltivabili esiste una discarica'. Firmato Vincenzo Martucci.

Il servizio e' tratto da 'La Gazzetta del Mezzogiorno', cronache dal Gargano di Francesco Mastropaolo del 10 settembre 2002

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