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30/9/2002

L’ANNOSA QUESTIONE DELL’AEROPORTO ‘GINO LISA’
Intervento di un lettore di ‘Capitanata.it’
Gentile redazione, sono uno dei tanti foggiani 'emigrati' (vivo e lavoro a Pisa) che quando ritorna a Foggia cerca di informarsi sulle vicende della città. Volevo soffermarmi sull'annosa vicenda dell'aeroporto Gino Lisa. È più di 20 anni (ero studente al liceo Volta quando se ne parlava) che si discute intorno al problema, ed i termini della questione non cambiano. Mi
piaceva fare qualche riflessione a riguardo.
Non mi soffermo sulla importanza strategica di uno scalo aeroportuale per l'economia della zona, perché è indubbio; a patto però che lo scalo esista e funzioni davvero. Il Gino Lisa non ha mai funzionato e non potrà mai funzionare per il semplice motivo che non ha una pista adeguata. Non è pensabile investire ottusamente soldi su una struttura che non ha oggettive possibilità di sviluppo. Ed il Gino Lisa non ne ha per la sua collocazione a ridosso della città da un lato e della circonvallazione dall'altro.
Se creare la Federico II e rilanciare il Gino Lisa serviva a convogliare soldi dei finanziamenti pubblici del giubileo, possiamo anche dire che l'operazione ha avuto una sua logica e forse anche un suo tornaconto (per chi e con quali ritorni per la collettività non sono in grado di valutare). Ma continuare ancora a pensare al Gino Lisa come l'aeroporto di Foggia, è francamente una operazione di basso populismo che evidenzia l'ottusità della classe dirigente cittadina. Ma allora bisogna rinunciare all'aeroporto di Foggia? No assolutamente.
A mio avviso il problema va affrontato con un minimo di 'fantasia' che permetterebbe di vedere aldilà del proprio naso. Io credo (e ne sono fortemente convinto, supportato anche da dati concreti) che l'aeroporto di Foggia (o meglio di Capitanata, come meglio dirò in seguito) potrebbe diventare uno dei primi scali di ingresso in Italia e sicuramente uno dei primi scali del sud per importanza e movimento passeggeri. Fantasie di un pazzo farneticante? Non credo se pensiamo all'aeroporto realizzato in un nuovo sito.
Ecco lo sforzo di 'fantasia': pensare all'aeroporto in maniera distinta rispetto al Gino Lisa. Dove collocarlo? A questa domanda bisogna rispondere: ... dove serve, o meglio dove la richiesta potenziale degli utenti lo rende più 'appetibile'. Non serve grande immaginazione per collocarlo nella zona di Amendola (peraltro nella seconda guerra mondiale in quella zona erano collocate decine di piste di atterraggio che testimoniano che l'area è adeguata alle esigenze tecniche di volo) sede peraltro dell'aeroporto militare con il quale la struttura civile potrebbe convivere utilizzando le infrastrutture già esistenti (a Pisa struttura militare e civile convivono benissimo).
Ma anche se questo non fosse possibile per motivi di natura militare la zona tra Foggia e Manfredonia è talmente vasta che un sito adeguato non sarebbe difficile trovarlo. Ma perché collocare l'aeroporto proprio lì. Perché sarebbe a poca distanza dalla città (15/20 km al massimo) peraltro collegato con una bella superstrada. Avrebbe vicino il casello autostradale che permetterebbe a merci e passeggeri di raggiungere rapidamente località limitrofe, aumentando il bacino di utenza dello scalo ad una ampia zona che comprenderebbe la fascia Adriatica da Pescara a Barletta, il Molise e la Campania oltre che la nostra intera provincia.
Non dimentichiamoci del vicinissimo Gargano che in estate potrebbe attirare flussi interessanti di turisti. Ma soprattutto questa struttura sarebbe a cerca 15 km da San Giovanni Rotondo. Ecco che la mia fantasia di importanti flussi passeggeri trova la sua spiegazione. L'AEROPORTO DI CAPITANATA PADRE PIO, una struttura che accoglierebbe le migliaia e migliaia di pellegrini che si recano alla tomba del Santo e che potrebbero così trovare un conveniente collegamento.
Solo in questi termini, a mio avviso, ha senso ancora parlare di aeroporto a Foggia. Tutto il resto è demagogia ed inutile perdita di tempo e ahimè anche di soldi. Mi piacerebbe essere informato se questa mia fantasia raccoglie qualche consenso o almeno può servire a stimolare il confronto su questo argomento.

Grazie per l'attenzione accordatami
Maurizio Scillitani

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