La bonifica dell'area ex Enichem di Manfredonia continua ad essere una chimera lontana da raggiungere considerato che i lavori attualmente in corso servono semplicemente a mettere in sicurezza il sito industriale.
A lanciare l'allarme per i ritardi nell'inizio della bonifica è la segretaria regionale di Legambiente, Angela Lobefaro, secondo la quale i fondi messi a disposizione dal ministero dell'ambiente non basteranno per compiere tutti i lavori. 'L'area ex Enichem di Manfredonia - sostiene Lobefaro - è stata inserita tra le 14 zone di interesse nazionale da bonificare. Ma i fondi destinati alla bonifica dei siti inquinati risultano diminuiti tra le previsioni della finanziaria 2002 e quella del 2003 di un 25%. Fondi che per le bonifiche vengono decurtati di anno in anno e non sembrano essere tra le priorità del governo'.
Della bonifica del sito industriale di Manfredonia si è occupata anche una conferenza di servizio svoltasi a Roma presso il Ministero dell'Ambiente a cui ha partecipato il coordinamento per la valorizzazione e la salvaguardia del territorio composto oltre che da Legambiente, anche da numerose altre associazioni locali. Nell'incontro il coordinamento ha evidenziato la necessità dell'approvazione dell'intero progetto di bonifica da parte del Ministero escludendo che le operazioni di smaltimento avviate nello stabilimento ex Enichem possano essere considerate 'interventi di messa in sicurezza'.
'Per noi non è possibile che le operazioni di trasporto del terreno contaminato da arsenico - aggiunge Loberfaro - continuano ad essere effettuate utilizzando il trasporto su gomma e non attraverso vagoni ferroviari che sarebbe più sicuri ed eviterebbero i rischi connessi alla dispersione
aerea del materiale'.
Nei mesi scorsi nell'area dell'ex stabilimento Enichem oltre 100 ettari sono stati sequestrati dalla magistratura che, nel corso delle indagini, ha sollecitato la copertura e la impermeabilizzazione delle aree contaminate da arsenico in modo da evitare che la situazione della falda acquifera, che ormai sembra essere inquinata da anni, possa aggravarsi.
Lunedì mattina (27 gennaio - NdR) intanto riprenderà il processo nei confronti di dodici ex funzionari e dirigenti dello stabilimento ex Enichem di Manfredonia accusati di omicidio colposo plurimo, lesioni e disastro colposo. 'Ora più che mai pretendiamo - ha concluso Lobefaro - una più puntuale e corretta osservanza delle norme ambientali e sanitarie, ed il rigoroso risanamento ambientale del territorio.
L'attuazione del principio 'chi inquina paghi' deve diventare il principio a cui far riferimento per evitare ulteriori ritardi'.