È come una sentinella che scopre, segnala e neutralizza la nebbia prima che quest'ultima abbia il tempo di combinare guai. Ed è nato, strano a dirsi, al Sud.
Il 'sensore per gli alti valori di umidità relativa' realizzato da alcuni ricercatori del Politecnico di Bari per combattere la nebbia è stato premiato come 'miglior progetto elettronico dell'anno' dagli specialisti di 'Fortronic', la mostra mercato del settore dell'elettronica tenutasi a Padova dal 7 al 9 maggio, con il 'Design-In Award 2003', il riconoscimento, istituito dall'Associazione Italiana dei progettisti Elettronici per valorizzare, i progetti di elettronica che avvicinano il mondo della ricerca a quello dell'industria.
Allo studio del sensore si sono dedicati Francesco Corsi, coordinatore del gruppo di ricerca, Angelo Dragone, entrambi del Dipartimento di Elettrotecnica ed Elettronica del Politecnico, e Aurora Maria Losacco del Centro Laser di Valenzano, dotato dei laboratori e delle apparecchiature necessarie per la realizzazione del progetto.
'Siamo davvero molto soddisfatti' ha detto Francesco Corsi, che non ha mancato di sottolineare 'la necessità che la ricerca universitaria si apra ad una più stretta interazione con il mondo industriale e cerchi di risolvere le più spinose questioni sociali'.
Il sensore, infatti, è stato studiato per misurare con accuratezza i valori elevati di umidità attorno al 100%, ed è solo uno dei tre sensori (gli altri dovranno misurare il flusso d'aria e la temperatura), attualmente allo studio del Centro Laser e dello stesso Politecnico, per realizzare un sistema più complesso di monitoraggio delle condizioni ambientali.
Il progetto, finanziato dal Miur, Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Scientifica, prevede la messa a punto, entro la fine del 2004, dei tre sensori che andranno a comporre delle centraline, tutte collegate ad un sistema centrale computerizzato, in grado di elaborare, codificare e trasmettere i segnali provenienti dai singoli nodi. E in grado, quindi, di tenere sotto controllo le condizioni di visibilità soprattutto negli aeroporti e sulle autostrade, e di conseguenza, risolvere molti dei problemi legati alla scarsa visibilità.
Se però in passato si cercava di mettere a punto dei sistemi che consentissero la navigazione anche in condizioni di nebbia, ora l'obiettivo è quello di risolvere il problema alla radice e abbattere le nebbie stesse.
'Il sensore ad alti valori di umidità relativa - spiega Corsi - sfrutta le proprietà di alcuni innovativi dispositivi a onda acustica associati alle proprietà di alcuni polimeri igroscopici e immette nell'atmosfera azoto liquido'.
In questo modo è possibile provocare il dissolvimento delle nebbie fredde (quelle che stazionano sulla superficie terrestre a una temperatura inferiore a zero gradi) senza provocare squilibri nell'aria, poiché l'80% dell'atmosfera è composta proprio da azoto.
Il sensore messo a punto dai ricercatori del Politecnico di Bari possiede anche altre caratteristiche importanti: non solo ha dimensioni ridotte rispetto alle altre apparecchiature attualmente in commercio, ma anche i costi sono contenuti.