È un brevetto registrato dall'Università della California e dalla Eolas, una piccola azienda informatica, quello che ha riconosciuto il tribunale di Chicago all'interno di Internet Explorer, condannando la Microsoft ad una multa di 521 milioni di dollari e ad apportare le dovute modifiche al browser più utilizzato dai navigatori.
La tecnologia 'trafugata' è quella che permette a Explorer di caricare, attraverso i 'plug-in', oggetti che non rientrano nel protocollo http (quello delle pagine web, per intenderci), e che, quindi, ci permettono di vedere animazioni in flash, ma anche ascoltare musica e vedere video attraverso Internet.
Per correre ai ripari, la W3C (organismo internazionale preposto per la standardizzazione delle tecnologie da usare per il web) ha organizzato a San Francisco un meeting con le principali aziende del settore per studiare delle soluzioni standard da poter adottare nei browser, per cercare di minimizzare gli effetti di questa sentenza contro la Microsoft. Infatti questa sentenza potrebbe essere solo la prima della serie coinvolgendo anche Netscape Navigator, Opera e tutti gli altri browser che utilizzano la stessa tecnologia.