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6/10/2003

QUINTA EDIZIONE DELLA ‘FIERA DEL MARRONE’ A CUNEO
In primo piano il neo marchio di qualità IGP ‘Castagna Cuneo’
Si è tenuta dal 2 al 5 ottobre scorsi, nel centro storico di Cuneo, la quinta edizione della 'Fiera del Marrone', manifestazione caratterizzata dai sapori antichi, dalle produzioni tipiche e dalle prelibatezze gastronomiche con le quali la cittadina piemontese è divenuta la capitale mondiale della castagna, tra suggestioni, profumi e colori della sua illustre tradizione castanicola.
Oltre 130 gli espositori, inseriti in un contesto naturale di grande atmosfera, che hanno offerto il meglio dei loro prodotti di qualità, genuinità e tipicità.
Un nuovo ingresso dal singolare effetto scenico, ha accolto i visitatori all'entrata di Via Roma, mentre aiuole e addobbi verdi li hanno accompagnati in questo piacevole percorso tra sapori e tradizione non soltanto della terra cuneese, ma anche delle altre province piemontesi, della Liguria e della Francia.
Organizzata dall'Associazione per la valorizzazione della castagna, in collaborazione con il Comune di Cuneo e Al. Fiere, e con il sostegno di Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Camera di Commercio, Fondazioni CRC e CRT, Banca Regionale Europea, la Fiera si è presentata come un appuntamento consolidato a cui guardano con interesse esperti e produttori castanicoli italiani e stranieri.



In più quest'anno, la Fiera del Marrone è divenuta la vetrina di presentazione della IGP 'Castagna Cuneo', il marchio di qualità ottenuto dall'impegno congiunto di Associazione per la valorizzazione della castagna, Camera di Commercio e Asprofrut, che dal 2004 contrassegnerà le migliori produzioni castanicole del territorio cuneese. Per dare maggiore enfasi a questo importante risultato, le 'castanelle', due ragazze con il costume da castagna, hanno offerto ai visitatori della Fiera un pieghevole esplicativo sul significato del marchio di indicazione geografica protetta.
'Nei confronti della Fiera del Marrone registriamo di anno in anno sempre maggiore consenso - spiega Edue Magnano presidente dell'Associazione per la valorizzazione della castagna - E' un evento conosciuto ed apprezzato dalle migliaia di visitatori che ad ogni edizione affollano la città. Un successo che qualifica le nostre produzioni tipiche e il nostro capoluogo, rendendo internazionale il nome della terra cuneese'.
L'area espositiva, oltre ai piccoli produttori, anche quest'anno ha accolto alcune 'isole' tematiche gestite dalle Associazioni di categoria. Presenti la Confcooperative di Cuneo con le sue associate del settore agroalimentare e la Confartigianato Imprese Cuneo, con la proposta dei suoi sapori e le sue eccellenze. Anche la Coldiretti cuneese, come nella precedente edizione, ha riproposto l'esperienza della fattoria didattica, un momento di incontro tra città e campagna allestita nella seconda parte di Via Roma.
A visitare questa iniziativa, nata nell'ambito del progetto Campagna Amica, anche le scolaresche che hanno potuto confezionare con le loro mani pane, formaggi e, alla domenica pomeriggio, provvedere alla mungitura di una mucca. Ma soprattutto la fattoria in Fiera è stata l'occasione per presentare il programma delle visite alle 15 fattorie didattiche che hanno dato vita ad un circuito formativo specializzato in animazione rurale, nel ricevere gruppi di scolaresche che trascorrono l'intera giornata nell'azienda agricola partecipando ai lavori manuali e vivendo direttamente le problematiche del settore primario.



Non è mancato lo spazio riservato alle degustazioni di qualità: nel 'Palacastagna' allestito in piazza Audiffredi sono stati proposti da Slow Food nelle serate del 3, 4 e 5 ottobre, degustazioni su prenotazione di prodotti a base di castagne.
Particolare attenzione è stata riservata, come è tradizione, all'aspetto scientifico-culturale. Due gli eventi di maggior rilievo: venerdì 3 ottobre nel Palacastagna si è tenuto il Consiglio direttivo dell'Associazione nazionale 'Città del castagno', mentre sabato 4 ottobre, presso la sala Contrattazioni di Via Roma, si è svolto il convegno 'La castanicoltura cuneese: nuovi problemi ed opportunità'.
Un appuntamento di grande importanza al quale tutti coloro che in qualche modo sono interessati al castagno, produttori, tecnici commercianti, non sono mancati. Il convegno ha esaminato aspetti connessi con le nuove opportunità di sviluppo economico della castanicoltura e il problema dell'insetto cinipide che si è diffuso nel cuneese.
Dopo il saluto del presidente dell'Associazione per la valorizzazione della castagna Edue Magnano e del presidente della Coldiretti di Cuneo Marcello Gatto hanno avuto inizio le relazioni tecniche guidate dal moderatore Gianpaolo Marro redattore della Stampa.
Nella prima parte del convegno si è cercato di fare una prima valutazione sulle prospettive economiche della castanicoltura. L'I.G.P. della castagna di Cuneo è ormai una realtà ed è necessario iniziare a pensare a come trasformare questo riconoscimento comunitario in un'opportunità commerciale. Nei prossimi mesi si tratterà di istituire un Consorzio di Valorizzazione e di realizzare tutte quelle iniziative utili a perseguire lo scopo di valorizzare le nostre castagne.
La relazione del dott. Gianni Comba, direttore dell'Istituto Nord Ovest Qualità, ha consentito alcune riflessioni su quest'argomento. Per quanto riguarda la seconda relazione sono stati messi a fuoco gli strumenti necessari per valorizzare la filiera del frutto e del legno e sono stati Giancarlo Bounous e Gabriele Beccaro, entrambi docenti del Dipartimento di Colture Arboree dell'Università di Torino, ad esaminare tali aspetti.
Una parte rilevante delle castagne prodotte nel cuneese è destinata a scopi diversi da quelli del consumo fresco. Per rendersi conto di ciò è sufficiente pensare a tutta la produzione del monregalese e del cebano, alle castagne secche ed alla farina di castagne. Non sempre il prezzo spuntato per tali prodotti è adeguatamente remunerativo ed occorrerà pertanto utilizzare l'IGP per valorizzarli ed individuare nuove possibili utilizzazioni dei frutti.



Tali argomenti sono stati approfonditi nella seconda relazione curata da. Gaetano Pinnavaia e da Giampiero Sacchetti del Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari dell'Università di Bologna e di Teramo. A conclusione della prima parte del convegno è stato esaminato un aspetto particolare, uno sbocco di nicchia per il prodotto castagne. La birra di castagne è di origine corsa ma ha trovato in Italia alcune interessanti sviluppi e ne sono un esempio gli stabilimenti di Busalla in provincia di Genova e di Granaglione in provincia di Bologna. E' possibile realizzare piccoli birrifici cooperativi in cui produrre birra di castagne destinata alla vendita diretta? E' possibile far leva sull'accresciuta attenzione dei consumatori nei confronti di prodotti di elevata qualità per valorizzare la produzione? Maurizia Brunetti del Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria dell'Università di Bologna ha esaminato questi aspetti.
Nella seconda parte del convegno si è fatto il punto sulla situazione relativa al Dryocosmus kuriphilus il pericoloso insetto esotico che produce gravissimi danni nei castagneti piemontesi. Giovanni Bosio del Servizio Sperimentazione e Lotta Fitosanitara della Regione Piemonte hanno riferito in merito alla situazione relativa alla diffusione di quest'insetto, mentre Alberto Alma della facoltà di Scienze Agrarie di Torino ha relazionato in merito alle prospettive di lotta biologica applicabili in Piemonte.
'L'assegnazione della IGP - ha sottolineato Magnano - rappresenta un traguardo importante per il rilancio della castanicoltura cuneese, sul quale l'Associazione per la valorizzazione della castagna si sta fortemente impegnando da cinque anni. Con il nuovo marchio, il frutto castagna 'Cuneo' è in grado di riconquistare ampi spazi di mercato garantendo una produzione di qualità riconosciuta a livello mondiale'.

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