Roma, 16 marzo - Cresce a ritmi da record l'adozione della banda larga in Italia. Secondo un documento ad uso interno della Commissione Europea citato dall'agenzia Ansa, il numero di connessioni broadband nel nostro paese è quasi raddoppiato in sei mesi, passando da 1,6 milioni di luglio 2003 a 2,7 milioni di gennaio. Soltanto la Francia fa registrare un dato di crescita migliore.
Per 'banda larga' il documento della Commissione Europea intende le varie tecnologie che permettono di accedere alla Rete a velocità maggiori rispetto alla classica connessione via modem a 56 kbps: dunque dsl, cavo, fibra ottica e satellite. Banda larga significa, in sostanza, la possibilità di accedere a tutti quei contenuti multimediali (filmati, musica, giochi) difficilmente fruibili con una connessione di tipo tradizionale. La Commissione Europea ha espresso a più riprese il convincimento che un accesso vasto e affidabile alla banda larga sia essenziale per realizzare appieno le potenzialità della società dell'informazione.
In tempi recenti, gli italiani hanno giovato di alcune iniziative volte ad incentivare l'adozione delle connessioni broadband: da due anni, il ministero delle Comunicazioni eroga un contributo di 75,00 Euro per chi adotta l'Internet veloce. A parte le agevolazioni governative, il mercato italiano comincia a sperimentare i benefici di una lenta liberalizzazione che ha portato a un graduale ma significativo abbassamento delle tariffe: secondo uno studio presentato a febbraio dalla società di consulenza britannica Teligen, l'Italia è il paese europeo nel quale la banda larga costa di meno. Infine, Telecom Italia ha recentemente annunciato un aumento gratuito della banda minima per le connessioni Adsl da 256 kbps a 640 kbps, elemento che sta contribuendo ad un miglioramento complessivo dell'offerta dal punto di vista dei prezzi.
Il documento dell'Unione Europea rileva anche un calo nella quota di mercato riservata agli ex monopolisti di telefonia, segno di una più ampia, ma ancora limitata, liberalizzazione: a gennaio, le varie Telecom nazionali si accaparravano il 56 per cento del mercato, contro il 58 per cento di luglio.
Giusto ieri, intervenendo ad un convegno presso l'università Bocconi di Milano, l'amministratore delegato di Wind Tommaso Pompei aveva lamentato l'esistenza di un 'monopolio di fatto' nella Rete di telecomunicazioni italiana da parte di Telecom Italia. Gli ha risposto Sergio Fogli, responsabile affari regolamentari dell'ex monopolista, sostenendo che la situazione è migliore di quella europea: 'Esiste una concorrenza reale', ha dichiarato Fogli. 'Il mercato è aperto'.
Complessivamente, in Europa si contano 23,2 milioni di connessioni a banda larga, con una crescita del 32 per cento in sei mesi. Contando da luglio 2002, l'incremento supera il 152 per cento. Prima dei dati odierni, l'ultimo studio ufficiale sulla situazione della banda larga nell'Unione Europea era il 'Nono Rapporto d'Implementazione' pubblicato a novembre dal commissario per la Società dell'Informazione. Secondo quello studio, riferito a luglio del 2003, l'Italia occupava il quinto posto in Europa per numero di connessioni broadband, ma soltanto il quartultimo per quanto riguardava la penetrazione della banda larga sul totale della popolazione.