Vi è mai capitato di subire punture molto dolorose, a volte con reazioni allergiche anche violente, sicuramente con prurito, gonfiori e, più raramente anche febbre la cui natura è stata velocemente e semplicisticamente liquidata imputando il tutto a questo o quell'altro insetto?
Allora, se avete in casa mobili antichi, vecchie poltrone o divani d'antiquariato vi consiglio di leggere attentamente quanto segue.
Si tratta di creature appartenenti all'Ordine degli Imenotteri, famiglia Bertilidi (Berthylidae), sottofamiglia Sclerodermini (Scleroderminae). Agli Imenotteri appartengono anche le formiche, per questo possono sembrare simili. Il loro nome scientifico è Scleroderma domesticum (in italiano si può tradurre: Scleroderma). Le femmine sono attere (senz'ali), i maschi (rarissimi) sono invece alati. La rarità di questi ultimi fa pensare alla possibilità di partenogenesi (procedimento che permette alla femmina di autoprodurre solo femmine). La loro grandezza non dovrebbe superare i 4 mm.
La loro presenza nei vecchi mobili è dovuta al fatto che le femmine penetrano nelle fessure fatte dai tarli e ne attaccano le larve. Queste vengono punte più volte dallo Scleroderma domesticum (il nostro soggetto principale) proprio come pungono l'uomo. Siccome possiedono ghiandole velenifere, le larve restano paralizzate. La femmina succhia un bel po' di linfa alla preda, poi depone molte uova su ciascuna larva. Da quel momento sta a guardia del suo 'asilo', lo abbraccia, lo lecca anche, finché le uova si aprono ed escono i piccoli, che assumono presto una posizione bizzarra: si ergono tutti diritti sulla preda, ormai flaccida, facendola sembrare un piccolo porcospino.
Quando sono adulte le larve filano dei bozzoletti in cui si rinchiudono, ammassandosi. Completato il ciclo i bozzoli si aprono ed escono gli adulti. Se ci sono maschi (solo se la madre si è accoppiata regolarmente, se no sono tutte femmine) essi escono per primi. Quindi, con i bozzoli femminili ancora chiusi (quelli delle loro sorelle), si accoppiano, penetrando la seta degli involucri. La madre può vivere diverse generazioni, fino ad accoppiarsi con i suoi stessi nipoti (sempre che ci sia un nipote maschio nei paraggi, che invece muore, come tutti i maschi, subito dopo l'accoppiamento). Le bestiole presenti nei mobili sono però molto agguerrite e pungono facilmente. Vecchie poltrone o divani d'antiquariato sono l'habitat preferito del nostro insetto. Non sono attratte più di tanto dalle piante ma gradiscono infilarsi tra stoffe, pelli e tende, nonché i fori praticati dai tarli. La nostra creatura si moltiplica molto rapidamente se l'ambiente è riscaldato.
Per liberarsi di questo fastidioso insetto è necessario sottoporre a trattamento disinfestante mobili e quant'altro interessato ivi compresi gli ambienti. Naturalmente non è un lavoro 'fai da te' perchè necessità di professionalità specifiche soprattutto per la specificità e la complessità di cui l'operazione necessita.
Infatti, per un effetto duraturo sarebbe opportuno effettuare una fumigazione con piretro intorno ai mobili e distribuire piretroidi di sintesi nel locale. Ovviamente, se ci sono buchi è meglio turarli con cera fenicata. Definitivo è il trattamento in autoclave dei mobili con gas tossici (da effettuarsi in luoghi idonei ed esterni all'abitazione) e disinfestazione con piretroidi di sintesi degli ambienti.
Schematica raffigurazione delle Sclerodermia
Giancarlo Castello - Gruppo Studio e Ricerca 'Uomo in Erba'
A cura di Matteo Iantoschi - Direttore Tecnico SISTA srl
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