'Vorrei far presente, al di fuori di un discorso politico su cui non voglio addentrarmi, al Presidente del Gruppo Lega Nord Padania - Camera dei Deputati Alessandro Cè e ad altri leghisti che, non solo come Romana ma anche come Italiana, mi sento profondamente offesa da questa frase che voi ripetete in continuazione e che ho anche visto stampata su dei poster all'interno della sede della Lega.
Vorrei conoscere la ragione dell'attribuzione alla città di Roma e quindi ai suoi abitanti di questo attributo offensivo, non perchè creda che in Italia non siamo circondati da un gran numero di ladri, ma perchè la maggioranza dei romani veri o importati, come ogni altro cittadino italiano, quando è 'molto fortunata' vive del proprio lavoro, ammesso e non concesso che lo trovi.
Roma inoltre è una città metropolitana in ogni senso per cui, considerando l'ospitalità e la generosità dei pochi romani che ancora vivono in questa oasi di bellezza, con questo epiteto corriamo il rischio di offendere anche tutti coloro, e sono la maggioranza, che provengono da varie parti d'Italia e del Mondo ed esplicano le loro funzioni, di ogni ordine e grado, anche politico.
Credo che noi romani, al pari dei cittadini di altre città italiane, abbiamo il diritto fondamentale al rispetto e così come il suddetto Presidente si è lamentato di non poter esprimere democraticamente il proprio pensiero noi pretendiamo di essere democraticamente e civilmente rispettati.
Il solo fatto di avere vicino al proprio nome il termine di 'onorevole' dovrebbe far sì che si usi almeno un linguaggio consono alla dignità rappresentata e inoltre vorrei ricordare a tutti coloro che in questo e altri momenti rappresentano l'Italia che sono solo i nostri rappresentanti e che governano grazie ai nostri voti per cui hanno il dovere di rispettarci e non hanno assolutamente il diritto di offenderci sia come persone che come cittadini.
Al di fuori di ogni credo politico soggettivo, nel momento delle elezioni, basterebbe questo modo di usare la politica per sfogare i probabili personali atavici pregiudizi e questa ingiustificata prevaricazione antidemocratica per dare il voto a chi dimostri un maggiore rispetto per il nostro Paese, per le nostre istituzioni e per noi cittadini.
Credo che di odio e di violenza ne sentiamo abbastanza ogni giorno da tutto il mondo e non sentiamo assolutamente il bisogno di essere offesi anche nelle nostre case e nelle nostre città ma, anzi, ci aspettiamo, come minimo, delle scuse per queste offese ripetute nel tempo e l'assicurazione di non doverne più subire! Grazie.
Claudia Spagnuolo - Roma
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