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5/5/2004

NUOVO ATTACCO AL PERIMETRO DEL PARCO DEL GARGANO
Lipu e WWF chiedono di conoscere i finanziamenti erogati ai comuni
Il Ministro dell'Ambiente Matteoli, intervenendo a Mediterre, ha sottolineato che la stragrande maggioranza dei comuni italiani preme per entrare nei parchi, consapevoli delle opportunità di lavoro delle aree protette, solo nel Gargano avviene il contrario e molti comuni chiedono di escludere dal Parco vaste e preziose zone del proprio territorio.
'Si ripropone quindi - evidenziano le sezioni di Foggia di LIPU e WWF - dopo un breve periodo di calma, l'infinita storia della perimetrazione del Parco del Gargano'.
Un'ulteriore spinta in questa direzione verrà senz'altro dalla lettera con la quale il presidente pro tempore Nicandro Marinacci ha invitato i sindaci a far pervenire entro il 15 maggio prossimo le proposte di riperimetrazione.
Per LIPU e WWF, a questo punto diventa però essenziale che il Parco renda noto i dati sulle risorse finanziarie messe a disposizione dei comuni. Si deve rendere pubblico entità e utilizzazione di tali finanziamenti.
'Non vorremmo - precisano le due associazioni ambientaliste - scoprire che proprio i comuni che oggi stanno chiedendo riduzioni dell'area protetta sono quelli che hanno maggiormente beneficiato del danaro pubblico'.
LIPU e WWF concordano con quanto dichiarato da Marinacci 'il Parco deve essere una scelta e non un dovere' ma, proprio per questo motivo, sono assolutamente contrarie a 'furbe' logiche di 'accaparramento' delle risorse della serie 'mordi e poi fuggi'.
I comuni che hanno fruito dei finanziamenti pubblici del Parco e che oggi chiedono riduzioni dell'Area protetta, probabilmente abbagliati da meschini e miopi calcoli elettorali sollecitati da alcuni ben individuati interessi corporativi come quelli venatori, dovrebbero oggi, in tutta onestà, restituirli per consentirne l'utilizzazione a quelli che nel Parco ci credono veramente e ci rimangono.
In quest'ottica, per LIPU e WWF, è essenziale, per evitare il ripetersi di simili spiacevoli situazioni, che nella futura programmazione il Parco premi solo quei comuni che con coerenza s'impegnano a non richiedere riduzioni di perimetro e a promuovere attività sostenibili con la protezione dell'ambiente e della natura.
Le due associazioni fanno osservare che, a seguito delle delibere approvate dai Comuni di S. Giovanni Rotondo, S. Marco in Lamis, Rignano Garganico e Serracapriola di considerevole riduzione dell'Area Protetta, erano già intervenute nella vicenda. Nell'aprile 2003 si sono, infatti, rivolte al Ministero dell'Ambiente, al Presidente e all'Assessore all'Ambiente della Regione Puglia, ai Sindaci dei Comuni del Parco, per chiedere di respingere senz'altro le proposte di riduzione che si configurano, di fatto, come un sostanziale rigetto dell'Area Protetta e di attivarsi per dissuadere ulteriori simili iniziative affinché il Parco possa proseguire serenamente nel proprio percorso di crescita.
A questo proposito, le associazioni ambientaliste ricordano che l'attuale perimetro - il terzo dall'istituzione del Parco - è il frutto di un lungo e laborioso processo di negoziazione che ha visto coinvolti tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali interessati alla questione. In quella sede sono state espresse e valutate tutte le istanze provenienti dal territorio, in uno spirito sostanzialmente costruttivo e non pregiudiziale, proprio perché si riteneva che il raggiungimento di un perimetro certo fosse la necessaria condizione preliminare per progettare il futuro dell'area protetta.
'Non si deve dimenticare, infatti - precisano LIPU e WWF - che con l'ultima perimetrazione anche le associazioni ambientaliste fecero le loro rinunce non opponendosi alla modifica d'alcuni confini che pure costituiva un arretramento di posizioni già acquisite, ma che comunque era funzionale al conseguimento di un obiettivo più ampio quale il consolidamento del Parco'.

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