Il Sindaco di Sannicandro Garganico, Nicandro Marinacci, vuole rivedere i confini del Parco Nazionale del Gargano. Poi ci sono Carpino, che chiede di escludere una cava, Monte S. Angelo, il cui Consiglio Comunale ha deliberato per escludere 1.200 ettari di territorio, S. Giovanni Rotondo, che ha avanzato una richiesta da mettere ai voti senza fornire la cartografia.
Se si continuerà così, per Sebastiano Venneri, della segreteria nazionale di Legambiente, si potrebbe arrivare allo 'stravolgimento del perimetro del Parco che si vuole ridurre ad una scatola vuota. Ci meraviglia che anche le forze di opposizione, come è successo a Monte Sant'Angelo, assecondino questa strategia per rincorrere una manciata di voti'.
Per Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette di Legambiente '...è il Piano del Parco che, definendo le priorità di conservazione e di sviluppo dell'area protetta, rappresenta lo strumento che chiarisce le possibilità e i criteri di eventuali marginali cambiamenti del perimetro. Qualsiasi altra procedura è fuori dal mondo, ed è comunque impossibile escludere migliaia di ettari di territorio'.
'È visibile l'euforia dei noti oppositori al Parco - sostiene, da parte sua, Franco Salcuni, coordinatore garganico di Legambiente - che ormai pensano di essere al governo dell'area protetta e di poter procedere speditamente alla demolizione sistematica di uno dei parchi più importanti d'Europa. Noi non lo permetteremo: non c'è nessun interesse delle comunità locali ad una operazione di questo genere. Si tratta di inconfessabili interessi di pochi che vengono messi davanti a tutto. Chiediamo al nuovo presidente designato se vuole dirigere un Parco a brandelli, depotenziato e ridotto a carrozzone clientelare: asseconderà questo genere di processi o vuole invece percorrere strade diverse?'.