'La Regione volano dello sviluppo pugliese attraverso il piano di sviluppo, che favorirà e indirizzerà i processi di crescita del territorio'. È il passaggio centrale dell'intervento dell'avv. Pasquale Ciuffreda nel convegno organizzato a Taranto dall'associazione Consiglieri regionali sul nuovo documento programmatico 2004-2007 adottato dalla Giunta.
Già consigliere ed assessore regionale nelle passate legislature, ha svolto la relazione introduttiva illustrando la bozza di piano, che si articola in tre parti. Definiscono il quadro economico, ambientale e sociale; le strategie e obiettivi di indirizzo; le strategie finanziarie e gli strumenti di attuazione.
'Il piano indirizza i processi dello sviluppo - ha detto Ciuffreda - e la Regione si riconosce come asse portante e forza propulsiva orientata a conseguire una migliore qualità della vita della comunità pugliese, secondo i criteri della sussidiarietà e governance'.
'È però fondamentale - ha continuato - sviluppare le politiche regionali adottando il metodo dell'integrazione e della stretta collaborazione fra soggetti diversi, orientando le risorse verso obiettivi condivisi di competitività, innovazione ed ampliamento del sistema produttivo e indirizzando la Puglia verso un'economia in grado di realizzare uno sviluppo sostenibile ed una migliore coesione sociale'.
'Nella filosofia del piano, lo sviluppo sostenibile - per Ciuffreda - è decisivo per correggere le situazioni di grave disagio e riequilibrare le aree interne, nelle quali permangono difficoltà di accordo con le direttrici principali dello sviluppo regionale. Il processo di ristrutturazione finanziaria della Regione Puglia ha comportato restrizioni, ottenendo però il risanamento del bilancio, che ora permette di erogare risorse verso investimenti necessari per il rilancio. Ecco quindi la centralità della Regione, che assume il ruolo di volano dello sviluppo nella valorizzazione dei diversi soggetti attivi nel territorio pugliese. La Regione è la cabina di regia'.
Quattro i principi cardine del piano: la governance, legata al nuovo assetto federale, che dà al legislatore regionale pari dignità rispetto a quello statale; la competitività; lo sviluppo sostenibile, incardinato su valori di sostenibilità economica, sociale, ambientale; la qualità della vita.
'Il piano non è un libro dei sogni - ha concluso l'ex assessore - è uno strumento che consente una politica di riforma capace di incidere profondamente nel tessuto sociale, economico e culturale della Puglia, del quale mette a nudo le debolezze strutturali (imprese di piccole dimensioni, scarsa ricerca ed innovazione, infrastrutture e servizi pubblici carenti, forti flessioni nelle esportazioni) ma che si conferma ricco di forti potenzialità. Ora vi sono le condizioni e i presupposti finanziari per imprimere una vera e propria svolta alla politica regionale ed alla Regione va riconosciuto un ruolo di sintesi e di garanzia nell'attuazione del piano di sviluppo, alla cui formazione concorrono, con pari dignità, tutti i soggetti istituzionali, nella salvaguardia delle rispettive autonomie'.