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29/7/2004

APPROVATA A FATICA LA PRIMA VARIAZIONE AL BILANCIO 2004
Via libera, dalla regione, anche ai piani di classifica dei consorzi
Manovra difficile, quella di assestamento del bilancio 2004 della regione Puglia, approvata solo a tarda notte attraverso uno scontro acceso tra maggioranza e opposizione.
La seduta consiliare è terminata infatti poco prima delle due di ieri notte, approvando a maggioranza e con il voto contrario di tutto il centrosinistra, l'assestamento e la prima variazione al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2004. 350 i milioni di euro dunque, rivenienti da un avanzo di amministrazione del 2003, previsti per il finanziamento dei programmi di settore e quelli intersettoriali, la cui gestione è stata affidata ad un Fondo speciale istituito ad hoc dalla legge (art.3). Su questo articolo il centrosinistra aveva presentato un emendamento sulle competenze del consiglio in materia e sulla necessità di legare gli investimenti al piano regionale di Sviluppo. L'emendamento è stato respinto con le rassicurazioni però in aula del presidente Fitto di 'non voler assolutamente sottrarre poteri al consiglio'. Sanità, formazione professionale e dipendenti regionali sono stati gli altri tre settori interessati dall'assestamento di bilancio. Dall'assessore Palese è stata chiesta l'urgenza sia per il ddl sul rendiconto sia per quello sull'assestamento e la prima variazione di bilancio.
Scontro durissimo in aula tra maggioranza e opposizione anche sulle delibere di giunta sui nuovi piani di classifica per il riparto delle spese consortili dei sei consorzi. Il Consorzio di bonifica Ugento-Li Foggi, quello di Terre D'Apulia, quello della Capitanata, quello dell'Arneo, quello del Gargano e quello di Stornara e Tara. Voto contrario dell'opposizione su tutti i piani di classifica ad eccezione di quello della Capitanata e del consorzio di bonifica montana del Gargano. All'unanimità è passata anche la proposta di scioglimento degli Organi amministrativi del Consorzio speciale per la Bonifica dell'Arneo.

I consiglieri del gruppo di Rifondazione Comunista al Consiglio regionale, Michele Losappio e Arcangelo Sannicandro, commentano l'esito del voto in Aula.
'Arriveranno a giorni ai pugliesi le cartelle esattoriali dei Consorzi di bonifica, anche per gli anni arretrati, sia pur in percentuali diverse. Lo hanno deciso ieri notte i consiglieri del centrodestra guidati da Fitto - osservano i rappresentanti del Prc - con il voto favorevole ai piani di classifica i consiglieri di Alleanza Nazionale, di Forza Italia e dell'Udc, guidati da Fitto e Palese, hanno scelto la comoda soluzione di far pagare il risanamento dei Consorzi a tutti i pugliesi attraverso le 'tasse', le cartelle esattoriali. In attesa della legge di riforma, ancora una volta solo annunciata con un plateale rimpallo di responsabilità tra l'Assessore all'agricoltura e il presidente della Regione l'unico provvedimento di struttura assunto dal centro destra sui Consorzi è il ritorno alle tasse da far pagare a chiunque, anche a chi non ha avuto e non ha alcun beneficio dall'attività dei Consorzi. Una scelta così infelice che non a caso ha visto, oltre al NO dei Consiglieri dell'opposizione (Da, Prc, Margherita, Socialisti), anche l'astensione dell'assessore Marmo, titolare dell'agricoltura.
Non è un caso che mentre per i due Consorzi della Capitanata, dove i nuovi piani sono stati redatti nel rispetto della legge regionale n.4/03 che vincola alla concertazione con i Comuni ed a una formulazione che rapporti gli oneri agli effettivi benefici derivanti dalla bonifica, il SI è stato unanime (come lo è stato per il commissariamento dell'ARNEO), per gli altri quattro che coinvolgono il resto della Puglia la concertazione era carente e prevalevano di gran lunga i NO dei Comuni rispetto ai piani - più o meno gli stessi di prima - presentati dai Consorzi.
In queste situazioni il Consiglio avrebbe dovuto respingerli. Se non lo ha fatto, se il centrodestra ha preferito scaricarne il costo sui cittadini, è per evitare di sanare con cospicui fondi regionali (circa 200 miliardi di lire) i debiti dei Consorzi e le responsabilità di una Giunta che in due anni non è stata capace di decidere nulla. Così un governo incapace di innovare si svela per quello che è: nient'altro che un esattore
'.

Approvato alla unanimità un ordine del giorno sull'istituto del Germoplasma che ha sede a Bari e che detiene, con tecnologie avanzate di conservazione, il 90 per cento del germoplasma vegetale di interesse agricolo (oltre 84.000 campioni). L'ordine del giorno impegna il governo nazionale 'a mantenere l'autonomia dell'Istituto del Germoplasma del Consiglio Nazionale delle Ricerche, individuandolo quale centro di riferimento nazionale per le attività di salvaguardia del germoplasma nell'ambito dell'esecuzione del Trattato Internazionale sulle risorse citogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura'.

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