Proseguono i lavori per la realizzazione del progetto di Agenda 21 Locale, il processo sullo stato dell'ambiente nel territorio del Subappennino Dauno, avviato dalla Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali, presieduta dal sen. Carmelo Morra.
Il terzo dei quattro forum previsti dal progetto si è svolto lo scorso 10 settembre e ha visto la partecipazione e il contributo di diversi soggetti coinvolti nell'attuazione di Agenda 21 Locale, in primis della Comunità Montana, il cui coordinatore per questo progetto è Tommaso Lecce.
Partner del progetto sono il Gal Meridaunia, presieduto da Alberto Casoria, la società A.fo.ris con il suo rappresentante Enzo Lionetti, la società Primagri. Inoltre, oltre agli Enti Locali, importante è stato il contributo dei rappresentanti sindacali, Pasqualino Festa (UIL), Salvatore Castrignano (CGIL), Michele Cautillo (CISL).
La Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali ha aderito alla 'Carta delle città europee per uno sviluppo sostenibile', nota come Carta di Aalborg, la cui adesione ha rappresentato la prima tappa per l'avvio di Agenda 21 Locale.
Fin dall'inizio, nell'ambito delle attività di informazione e di formazione, è stata promossa una metodologia d'azione improntata alla condivisione degli obiettivi e delle strategie attraverso il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati, parti sociali ed economiche. Il fine è quello di relazionare la cultura rurale non solo in funzione di un suo indirizzo turistico, ma anche per trasferire alle generazioni più giovani una 'cultura positiva' del territorio montano.
Agenda 21 Locale dà la possibilità di stilare un Piano d'Azione e di avviare processi ed azioni concrete per migliorare la qualità della vita sul territorio promuovendo uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile.
Il progetto, in particolare, prevede la promozione di alcune azioni specifiche, quali:
- la lotta allo spopolamento delle zone marginali;
- la realizzazione delle cultura rurale e della cura verso quel tipo di territorio;
- la promozione del territorio rurale attraverso il consolidamento di iniziative imprenditoriali, l'assunzione di una logica di filiera quale punto di forza dell'agricoltura di montagna anche in considerazione del riconoscimento a livello comunitario del valore di alcuni prodotti definiti di nicchia;
- il perseguimento dello sviluppo turistico quale elemento in grado di concorrere alla stabilizzazione socio-economica e demografica del territorio montano.