'Nonostante le lettere inviate al signor sindaco di San Ferdinando di Puglia con le quali si denuncia la situazione drammatica dell'abbandono dei cani in quel paese, a oggi lo stesso sindaco non si è degnato di rispondere.
Mi chiedo che senso abbiano l'indignazione e lo sdegno per le condizioni in cui 'sopravvivono' i cani e altri animali nei paesi dell'est Europeo quando in alcune aree del nostro sud Italia il fenomeno del randagismo ha assunto dimensioni da terzo mondo..
Questa la situazione di numerosi comuni del foggiano, più volte denunciata da giornali ed emittenti regionali e nazionali. Faticoso l'intervento delle più importanti associazioni in difesa dei diritti degli animali.
Porto, mio malgrado, testimonianza diretta di ciò che succede in uno dei tanti paesi della provincia di Foggia, San Ferdinando di Puglia.
Qui ogni notte, branchi di cani moltiplicatisi senza controllo nelle campagne circostanti, si riversano per le vie del paese in cerca di cibo. Si tratta per lo più di lupoidi ridotti a pelle ed ossa, infestati da parassiti, femmine gravide, animali zoppicanti con ferite e macchie di pelo mancanti...un vero inferno. Ne ho visti davvero tanti, senza contare quelli che vengono sfamati dai contadini nelle campagne, destinati comunque ad incrementare il problema, in quanto spesso femmine non sterilizzate.
Il canile, che secondo una delibera comunale del 15/10/2002 avrebbe dovuto ricoverare i cani accalappiati, è quello della vicina Cerignola, lo stesso che pochi mesi fa, fu alla ribalta della cronaca, per l'infelice decisione del Sindaco del paese di sfrattare 200 cani 'di troppo'. La faccenda ha visto l'intervento dell'Empa di Roma.
Che fine fanno quindi questi cani randagi? Spesso muoiono avvelenati. E questo nonostante la nuova legge contro i maltrattamenti.
A quanto pare il dramma si ripete in molti altri comuni della zona.
Le cause sono tristemente sempre le stesse, ed hanno spesso alla base, l'assenza di una cultura volta al rispetto e difesa dei diritti degli animali: conosciamo le condizioni dei canili pugliesi, molti abusivi, la mancanza di fondi, l'inefficienza di programmi di sterilizzazione, spesso esistenti solo sulle carte di delibere comunali dimenticate da tempo; per non parlare delle responsabilità di coloro che potrebbero fare ma sembrano non vedere.
L'Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, lancia un appello a tutti gli enti ed associazioni che da anni operano sul territorio pugliese nonostante le difficoltà, desideriamo costituire un fronte comune e dare sostegno ed impulso alla loro preziosa azione.
Chiediamo l'aiuto di tutto il mondo animalista italiano per arginare una situazione che si va facendo sempre più grave. Vogliamo dare voce a coloro che si sentono impotenti di fronte a tutto questo e desiderano affiancarci in questa che si prospetta un'impresa davvero ardua ma non impossibile'.
- Lorenzo Croce, presidente nazionale Aidaa
- D.ssa Morena Suaria, Vice presidente nazionale Aidaa - responsabile settore legale
- Luisa Leone, responsabile nazionale volontari Aidaa
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