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18/10/2004

‘IL PIANO ENERGETICO REGIONALE DA UN RINVIO ALL'ALTRO’
La politica energetica della Puglia ‘sostenuta’ dai decreti berlusconiani 'sblocca centrali'
'Che fine ha fatto il Piano energetico regionale?'. A chiederlo, in una dichiarazione, sono i consiglieri del gruppo di Rifondazione al Consiglio regionale, Michele Losappio e Arcangelo Sannicandro.
'Per la nostra regione stretta fra le centrali di Brindisi e le sempre più numerose richieste di parchi eolici - dicono - non è indifferente disporre o meno di una programmazione in materia di energia. Per questo la Giunta regionale, nel lontano 1995, approvò una convenzione con il Politecnico di Bari finalizzata alla predisposizione del Piano.
Finalmente, nel settembre del 2000 il Politecnico e il Consorzio Uni.Versus CSEI hanno trasmesso alla Regione il documento di Piano, composto da 37 relazioni e 4.700 pagine di testo.
Una lettura forse indigesta i rappresentanti del Prc dato che la Giunta Fitto ci ha messo due anni per completarla e solo il 30 settembre 2002 lo ha approvato. Da allora il Piano non è mai arrivato in Commissione o in Aula e non è operativo.
Invece, nel giugno 2002, dopo soli due anni e prima dell'approvazione di Giunta gli estensori del Piano hanno proposto di aggiornarlo in pochi mesi e la Giunta, che di questo Piano non sa proprio che farsene, ha subito accettato. Finalmente nel luglio 2003 anche l'aggiornamento è stato consegnato e poi illustrato in forma solenne agli Assessori all'Industria ed all'Ambiente il 29 settembre 2003, ormai un anno fa. A questo punto il giochino del rinvio è ricominciato.
I coordinatori degli assessorati Ambiente ed Industria hanno richiesto, con istanza formale del 1 aprile 2004, un nuovo aggiornamento su aspetti tutt'altro che marginali fra i quali 'lo sviluppo del sistema energetico regionale nel rispetto delle prescrizioni contenute nel Protocollo di Kyoto e l'incremento dell'ultimo decennio dell'esportazione dell'energia elettrica prodotta in Puglia verso altre regioni'. E la Giunta Regionale lo scorso 5 ottobre ha deliberato di prendere atto della richiesta di 'nuovi orientamenti ed indirizzi finalizzati allo studio per la elaborazione del PER e per l'aggiornamento dei dati rinviando ancora il tutto a tempi indefiniti.
Così dopo oltre 9 anni dall'affidamento il piano energetico è ancora un miraggio, un'esercitazione scolastica, un librone inservibile colmo di diagrammi, dati e cifre. Nel frattempo, in totale deregulation, la politica energetica della Puglia la fanno le imprese, da Modugno a San Severo, grazie ai decreti berlusconiani 'sblocca centrali'. Che fosse questo l'obiettivo della Giunta?'.

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