Questa testata aderisce all'anso  
 
Note Legali | Pubblicità | La Piazza | Bacheca | Info | Città
prima pagina
editoriali
attualità
costume e società
politica
economia
sport
cultura e spettacolo
tecnologia
eventi
dicono di noi on line
 
ambiente
casa
cinema
affari e finanza
dalla regione
diritto
gastronomia
salute e benessere
interviste del direttore
lettere alla redazione
territorio
viaggi
documenti
Diventa Capitano...
Scrivi su Capitanata.it
Lavora con noi
Pubblicità
ANSO
 
METEO
aggiungi a preferiti


16/11/2004

AMELIO NON CONVINCE...
'Le chiavi di casa' è solo un grande cliché del genere drammatico
di Pierre Hombrebueno
C’è un modo quasi infallibile per conquistare critica e pubblico: mettere al centro dell’attenzione un personaggio afflitto da handicap. Abbiamo il Dustin Hoffman di Rainman, il Geoffrey Rush di Shine, il Leonardo Di Caprio di Buon compleanno Mr.Grape; Amelio sceglie invece di far interpretare il personaggio in modo neo-realistico da Andrea Rossi, un ragazzo veramente con problematiche down.
Non mettiamo in dubbio le buone intenzioni del regista, che sono sicuramente nobili, infatti Le chiavi di casa ci dà una lezione ben precisa, ovvero il non fermarsi alle apparenze. Nel film non è affatto il figlio handicappato Andrea Rossi ad imparare dal padre Kim Rossi Stuart, bensì il contrario. Attraverso un viaggio all’estero Stuart subisce una vera e propria formazione spirituale, dato dalla dolorosa ma nel contempo stesso felice convivenza col figlio.
Le intenzioni di Amelio sono quindi più che da lodare, il problema de Le chiavi di casa, ahimè, sono invece i luoghi comuni del genere, da cui purtroppo non è riuscito ad evadere. Inevitabile innanzitutto la spettacolarizzazione del dolore; troppo facile forse commuovere le persone attraverso una persona down, soprattutto se questo è un bambino, e ancora di più se non è un attore professionista, ma proprio afflitta da una reale malattia.
Il personaggio di Rossi è sempre simpaticissimo, carino, gentile, affettuoso... non vogliamo assolutamente dire che non sia così, ma che poi qualche critico nazionalista non venga a dirci che il film è realista.
Nessuno è contrario ai film buonisti, ma 'usare' una problematica drammatica come i disturbi fisici/psicologici risulta essere solo una trovata furba per assicurarsi il successo tra gli spettatori. Significativa la donna interpretata da Charlotte Rampling, anch’essa stereotipata al massimo, la donna che ormai ha imparato a convivere col dolore, e che quindi in qualche modo guida Stuart in questo viaggio difficile.
Da Le chiavi di casa di possono trarre i buoni sentimenti ed insegnamenti, ma il film si rivela solo un grande cliché del genere, senza più né meno. E il fatto che il dramma di chi soffre possa essere sfruttato per fare dello spettacolo, diventa la nostra più grande paura.

REGIA: Gianni Amelio
CAST: Kim Rossi Stuart, Andrea Rossi, Charlotte Rampling

  Segnala questa notizia a un amico
  Stampa questa notizia
altre notizie nella sezione Cinema

Google
WEB WWW.CAPITANATA.IT
 
 
Torremaggiore Informa
Asernet informa
Puntoit informa
RAS informa
Salcuni informa
ANSO informa
Sista informa
 
Newsgroup
Eventi
Newsletter
Guestbook
Cartoline
Il Mercatino
Cerco Lavoro
Offro Lavoro
Subappenino
Gargano
Alto
Tavoliere
Basso Tavoliere
Capitanata TV
Rete Civica Provinciale


Asernet Solutions
Pubblicità su Capitanata.it Note Legali info@capitanata.it
Capitanata.it - giornale on line registrato presso il Tribunale di Foggia con il n. 9/2001 - Direttore responsabile Matteo Tricarico