Sulla legge elettorale pugliese, Rifondazione Comunista è pronta a dare battaglia. 'Ci prepariamo all'ostruzionismo' annunciano i consiglieri regionali Michele Losappio e Arcangelo Sannicandro. 'Benchè divisa - osservano - la maggioranza di centrodestra si appresta a presentare in Aula dopo l'epifania la più antidemocratica delle leggi, quella che vuole modificare le regole delle elezioni a novanta giorni dal voto, per togliere a una parte dei pugliesi il diritto di farsi rappresentare da alcune forze politiche.
Questo è, infatti, il significato dello sbarramento che Fitto vuole introdurre, magari legandolo all'abolizione del resto regionale, per ogni singolo partito in lizza onde impedire a una parte consistente del centrosinistra di poter presentare liste in grado di essere rappresentate nel nuovo Consiglio. Ma oltre alla paura di perdere, insieme alle elezioni, il governo della Puglia, quello che anima i partiti della destra sono gli interessi più egoistici e meschini finalizzati a garantirsi una maggiore quota di eletti e a rassicurare i consiglieri uscenti.
Le fibrillazioni di Alleanza Nazionale sono proporzionate all'aver sbagliato questi calcoli; la cancellazione del listino, un prevedibile calo di voti, e la possibile lista Fitto ridurranno il numero dei rappresentanti di AN, nonostante la crescita del Consiglio da 60 a 70 unità. Alcuni degli attuali consiglieri perderanno lo scranno. Da qui la difesa della soglia del 5% che punta a penalizzare gli alleati dell'UDC, fittiani e socialisti quanto gli avversari del centrosinistra.
Il progetto di costruire una forza centrista temporaneamente alleata con la destra e autosufficiente verrebbe poi favorito dall'intreccio fra lo sbarramento, la lista Fitto e i poteri del governatore sanciti dallo Statuto. In caso di sconfitta di Berlusconi, nel 2006 il ribaltone sarebbe dietro l'angolo, eppure nella legge non vi è traccia di una norma volta a scongiurarlo.
Come si vede nelle diatribe del centrodestra non 'pesano' argomenti di spessore legati alla concezione della democrazia e della partecipazione, ma calcoli, valutazioni e convenienze di parte. Per questo noi riteniamo del tutto inaffidabili le 'aperture', le 'promesse' e le 'rassicurazioni' che i vari esponenti della maggioranza, a iniziare dal presidente, informalmente ed amichevolmente rivolgono all'opposizione.
Per questo riteniamo che le migliori garanzie del centrosinistra risiedano nel prepararsi ad affrontare con l'ostruzionismo il colpo di mano della destra, chiamando a raccolta tutte le forze vive della politica e della società. Per questo passeremo le nostre festività a predisporre gli emendamenti necessari per bloccare le pulsioni autoritarie del governatore e dei suoi alleati'.