In tre giorni (il 26 dicembre, il 2 ed il 6 gennaio), sono stati circa 10mila i visitatori che hanno ammirato il presepe vivente e le 15 case orsaresi dove 100 figuranti hanno ricostruito la vita quotidiana degli anni '50. Uno spettacolo ricco di contenuti storici e culturali, pieno di magia e suggestioni anche grazie alle splendide vie del centro storico illuminate, per l'occasione, da torce e piccoli falò.
Da Foggia, Lucera e dagli altri centri limitrofi della Capitanata, così come da molte città di Campania, Molise e Abruzzo, sono state moltissime le comitive che hanno avuto modo di compiere un viaggio nel tempo, scoprendo l'antica e sapiente manualità di fabbri, calzolai, falegnami, costruttori di cesti e bastoni artistici, sarte, massaie. Un viaggio alla scoperta dell'artigianato e dei gusti genuini, poiché in diverse case è stato possibile osservare la preparazione della pasta, del pane, dei taralli, delle mozzarelle e degli insaccati e gustarne il sapore. Incantevole la natività, ospitata in una cantina sotterranea e scavata nella roccia.
'Siamo contenti di essere riusciti a realizzare questo evento per il settimo anno consecutivo - ha dichiarato Raimondo Guidacci, presidente dell'Anspi di Orsara - e di aver coinvolto giovani, anziani e bambini, donne e uomini in una rappresentazione che ci ricorda le nostre radici culturali e storiche'.
Soddisfatto anche il sindaco del Comune di Orsara (che ha patrocinato l'evento), Mario Simonelli. 'Questa manifestazione ha molti significati - ha spiegato il primo cittadino - uno dei quali risiede nella valorizzazione del centro storico cittadino e nel ricordare quanto preziosa sia la nostra storia'.