Legambiente si pronuncia in merito alla sentenza che la Corte di Giustizia europea ha emanato il 13 gennaio scorso e che obbliga gli stati membri della UE a garantire la tutela ambientale di quei territori proposti come siti di interesse comunitario (S.I.C.), anche se la direttiva europea sulla conservazione degli habitat naturali si impone solo a quelli iscritti nell'elenco adottato dalla Commissione.
Legambiente Puglia ritiene, dunque, 'necessario che la Regione adotti degli strumenti di salvaguardia atti a tutelare i circa 390.000 ettari protetti dalle direttive comunitarie 'Habitat' e 'Uccelli' presenti sul territorio pugliese. Il nostro timore, alla luce della sentenza, è che si possano avviare altri procedimenti di infrazione da parte della Commissione europea per la violazione della normativa ambientale'.
Per l'associazione ambientalista è evidente che la salvaguardia di tali zone non sia stata tra le priorità della Regione, poiché, sinora, molti siti protetti sono stati oggetto di abusi e violazioni di normative nazionali e comunitarie. Esemplari sono i casi del sito naturale 'Valloni e steppe Pedegarganiche' nei pressi di Manfredonia, che rischia di vedere nelle sue vicinanze la realizzazione di una zona industriale, e il sito ZPS e SICp denominato Murgia Alta, che rischia di essere compromesso dalla costruzione di numerosi capannoni industriali e dall'apertura di ulteriori cave.
Intanto dalla Regionale giunge un regolamento che disciplina le misure di conservazione per l'avifauna all'interno dei centri urbani presenti nei pSIC e nelle ZPS.
'È sicuramente importante - dichiara Vito Castoro, direttore regionale di Legambiente - sancire che nei centri urbani è vietato abbattere alberi e che, nelle ristrutturazioni, è obbligatorio utilizzare materiali, colori e tecnologie costruttive appartenenti alla tradizione locale, ma questo è solamente un piccolissimo passo per una corretta gestione dei Siti Natura 2000. La Regione dovrebbe pensare non solo ai centri urbani ma a tutti i 390.000 ettari protetti.
Siamo convinti che solo la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità e delle risorse naturali possano favorire lo sviluppo di una regione come la Puglia, che dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nelle politiche del Mediterraneo'.