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25/2/2005

LE STRUTTURE SCOLASTICHE AL MICROSCOPIO DI ‘LEGAMBIENTE’
Presentato il rapporto ‘Ecosistema Scuola 2005’
È stata presentata ufficialmente da Legambiente l’indagine sullo stato di salute degli edifici scolastici di 103 comuni capoluogo e 33 province, denominata ‘Ecosistema Scuola 2005’. Biella e Forlì sul podio per il secondo anno consecutivo insieme a Vicenza, già seconda nel 2003. La città veneta torna in testa dopo un anno in panchina e con le prime due si aggiudica la palma di comune dove migliore è la situazione degli edifici scolastici. In difficoltà le città del centro. La prima è Livorno, al 10° posto. Per trovare una città del Sud si deve guardare oltre le prime 25 posizioni, la prima è Lecce al 27° posto.
Giunto al settimo anno di vita, ‘Ecosistema Scuola 2005’ di Legambiente valuta i dati forniti dai 103 comuni capoluogo di provincia sullo stato delle scuole dell’obbligo. Un’analisi basata su ben 52 parametri diversi che vanno da una analisi strutturale degli edifici, alla loro esposizione a rischio sismico, all’inquinamento industriale, alla diffusione e consumo del biologico nelle mense, fino agli spazi verdi.
La scuola di Foggia è in una situazione stagnante e di forte inerzia per quanto riguarda l’edilizia, infatti nella graduatoria generale sul livello di qualità dell'edilizia scolastica si pone al 46° posto. Lo dimostrano la percentuale ancora alta delle strutture che hanno bisogno di manutenzione urgente (precisamente il 33,12%), gli interventi di manutenzione straordinaria avvenuta negli ultimi cinque anni che ha riguardato poco più della metà delle scuole (53,14%). Insomma, c’è pochissima attenzione ai bisogni delle strutture.
La sensazione netta che emerge dall’indagine, sottolinea Legambiente, è che molte scuole non siano affatto a norma. Rendere le scuole più sicure è una grande opera pubblica di interesse nazionale, che richiederebbe uno sforzo finanziario importante, invece le somme messe a disposizione sono assolutamente insufficienti.
Con il decreto del MIUR del 30 ottobre 2003 è stato definito un piano di investimenti: nel 2003 sono stati stanziati 112.600.641 € e 348.915.607 € nel 2004, a cui vanno aggiunti, in base al decreto del 9 luglio 2004, 20.658.000 Euro, stanziati dal MIUR, da ripartire nelle diverse regioni in materia di sicurezza (parte per la formazione e parte per gli edifici). Ma solo metà quota assegnata dal Ministero viene destinata alla sicurezza degli edifici). Buona parte degli edifici scolastici foggiani sono vetusti. Inoltre solo circa il 59% possiede la certificazione completa di agibilità statica. Il 15% degli edifici scolastici sono troppo vicini ad antenne ed emittenti radio e le scuole centrali sono vicine a fonti di grave inquinamento acustico.
‘D’altronde - affermano dall’Associazione ambientalista - per avere un quadro esaustivo e della realtà in cui versa nel complesso l’edilizia scolastica italiana dovremo attendere ancora’. Infatti secondo l’art.7 della legge 23 del 1996 il Ministero dell’Istruzione dovrà realizzare tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2006 una anagrafe nazionale telematica dell’edilizia scolastica che permetterà di conoscere in modo aggiornato quanto più possibile dei nostri edifici scolastici. Stando a quanto ricostruito da Legambiente, con il rapporto Ecosistema Scuola, l’insieme delle nostre scuole per essere a norma e per essere considerate all’avanguardia con i tempi dovrebbero essere sottoposte ad interventi molto pesanti sul piano finanziario.
Non ancora vi è la consapevolezza dell’importanza dell’alimentazione biologica, che nel resto delle scuole del paese aumenta né tantomeno le scuole vengono dotate di impianti a risparmio energetico, (per esempio fonti di illuminazione a basso consumo), che comunque potrebbero far risparmiare le amministrazioni comunali e nello stesso tempo a contribuire a raggiungere gli obiettivi di Kyioto, con la diminuzione di immissione di CO2 in atmosfera.
Per quanto riguarda la graduatoria delle buone pratiche, cioè l'insieme di tutti i dati relativi alle pratiche ecocompatibili (aree verdi, pasti parzialmente biologici, pasti interamente biologici, risparmio energetico, utilizzo di energia rinnovabile, raccolta differenziata di plastica, vetro, alluminio e toner (11,13%) pongono Foggia al 55° posto.

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