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13/6/2005

FARE QUALCOSA PER L'AMBIENTE SI PUO'
Ci vuole più attenzione per il nostro pianeta
di Vittorio Mongelli
Si fa un gran parlare di ambiente, ecologia, smaltimento, protocollo di Kyoto, CFC e altri gas responsabili dell’effetto serra e quant’altro.
Ci incentivano quindi a comperare tutti i nuovi condizionatori a prezzi vantaggiosissimi, per non soffrire e non morire in alcuni casi di caldo, per poi obbligarci a tenerli spenti per non far andare in black-out le centrali.
Per non parlare poi del sempre più pressante problema delle 'polveri sottili' responsabili di diverse patologie, da cui scaturisce la chiusura al traffico per le auto. Ci troviamo così a possedere un’auto, magari costosa e pagata con sacrificio, che però dobbiamo lasciare in garage dopo averci anche pagato l’assicurazione (obbligatoria). Da qui la richiesta di alcune associazioni di consumatori, per far abbassare progressivamente le polizze per la mancata circolazione del mezzo stesso.
Sicuramente noi tutti possiamo e dobbiamo fare di più per l’ambiente, perché appartiene a noi stessi e dobbiamo consegnarlo nelle mani dei nostri figli il più pulito possibile.
Allora possiamo cercare di spegnere qualche luce in più, differenziare i nostri rifiuti, usare l’auto un po’ meno e spegnere anche quella lucina rossa del televisore che da sola, dicono, consumi come un’intera centrale. Oppure preoccuparci di smaltire correttamente tutti i nostri telefonini con batterie al seguito, e ricordarci che una batteria qualsiasi buttata in mare inquina una zona grande quanto la superficie di un campo di calcio.
Una grossa mano, però, dovrebbero darcela i governi e le amministrazioni, perché è con il loro aiuto che le cose si fanno in grande, e si gode di una cassa di risonanza più elevata.
Ecco allora che in una città come Brescia sorge dal 1998 una centrale chiamata 'termoutilizzatore', che per alimentarsi e mandare calore nei termosifoni dei cittadini, non usa carbone o altre sostanze inquinanti, ma semplicemente i rifiuti stessi prodotti dalla città. Rifiuti, che vengono poi debitamente depurati attraverso un enorme camino che provvede ad abbattere le sostanze inquinanti...
L’autoparco dei mezzi di trasporto cittadino, inoltre, è stato portato al 76% con versione a dual fuel, la doppia alimentazione a metano, che ha consentito un impatto ambientale più basso grazie all’uso del gas naturale non inquinante.
Un’altra strada percorsa dall’amministrazione Bresciana, è stata quella dell’inquinamento luminoso. Argomento su cui sappiamo veramente poco o nulla, ma basteranno questi dati per farci cambiare subito idea sulle conseguenze delle sempre più intense, e spesso inutili, luci che si accendono di notte.
Per la salute umana sono stati riscontrati: disturbi del sonno, irritabilità, aumento della miopia dei bambini, alterazione ritmi cardiaci oltre ad aspetti psicologici come l’aumento della paura del buio e del senso di insicurezza.
Per l’ambiente: alterazione della fotosintesi clorofilliana, alterazione di specie caratterizzare da cicli biologici fortemente legati all’alternarsi di giorno e notte, depauperamento delle sostanze energetiche.
Per la scienza: negli ultimi 10 anni si è perso il 70% della visione notturna della Via Lattea, entro il 2025 le attuali stelle visibili in cielo saranno ridotte a poche decine.
(Fonte: Ambiente & Sicurezza - Il sole 24 Ore - Pirola - n.19 - 31 ottobre 2000)
Per questo non solo Brescia ma tutta la Lombardia hanno deciso di emanare nel marzo 2000 una legge regionale in tema di: risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso.
In pratica tutte le sorgenti di luce devono essere schermate con dispositivi che indirizzino a terra il flusso luminoso.
Allora suggeriamo a chi di dovere queste ammirevoli iniziative, ma nel frattempo anche quella cartaccia buttata in un cestino, anziché dal finestrino dell’auto, può bastare come inizio.

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