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11/7/2005 LA MORATORIA SULL'EOLICO, MA SIAMO SICURI ?
Ecco la lettera di Luciano Mineo all'assessore Losappio |
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La moratoria varata dalla Giunta Regionale sull’eolico sta aprendo un ampio dibattito che speriamo si estenda anche alle “pagine” del nostro giornale con il contributo anche di “voi” lettori assidui di Capitanata.it. E’ un tema cruciale che non riguarda solo la Puglia, ma il mondo intero vista l’impennata senza fine del petrolio. Riportiamo qui di seguito l’intervento di Luciano Mineo Vicepresidente del Consiglio Regionale. Un intervento almeno in parte in controtendenza con le decisioni della Giunta Regionale.
Caro Assessore,
nei giorni scorsi ho partecipato, a Taranto, all'inaugurazione di una nuova sede industriale del gruppo Vestas, che ha, proprio nel capoluogo ionico, attività che danno lavoro a oltre cinquecento dipendenti.
La Vestas è l'azienda- leader nel mondo per la produzione di centrali eoliche; produce, infatti, il 34% delle centrali eoliche funzionanti in tutti i continenti. Esporta in 20 paesi, tra cui la Cina, la Corea, Hawai, gli Stati Uniti e la maggior parte dei più grandi paesi europei (Germania, Francia, Gran Bretagna, ecc..).
Per avere un'idea dell'importanza della Vestas basti pensare che la seconda azienda nel mondo, un'azienda spagnola, la Gamesa, ha appena il 17 % delle quote di mercato.
Le attività di questa azienda sono concentrate in Puglia e, ripeto, danno tanto lavoro al nostro territorio.
Si tratta di un'azienda che si è cimentata sul terreno della produzione di energia da fonti alternative e che ha vinto la sfida dell'innovazione tecnologica. Almeno in questo campo non importiamo dalla Cina; il prodotto del lavoro delle nostre maestranze viene esportato in tutto il mondo, Cina compresa.
Proprio in questi giorni abbiamo appreso dagli organi d'informazione che, sempre nella nostra regione, un'altra azienda, questa volta con sede a Lizzano, ha presentato progetti ed ha intenzione d'investire nella realizzazione di stazioni eoliche di dimensioni ridotte e con minimo impatto ambientale.
Ho fatto questa premessa, forse troppo lunga, per porre un primo interrogativo: quali conseguenze di carattere sociale potrà determinare una moratoria nel settore della produzione di energia eolica?
Ma subito dopo per porre una seconda e più complessa domanda: la moratoria nel settore dell'energia eolica è da considerarsi un'esigenza davvero prioritaria (ammesso che sia un'esigenza reale) nel quadro dell'emergenza ambientale che vive la nostra regione. Francamente non credo.
E' da due mesi che assistiamo ad un dibattito, non so quanto utile, sull'impatto che le centrali eoliche avrebbero sul territorio della nostra regione. Io penso che le priorità in Puglia siano altre: c'è la priorità delle due aree, quelle di Taranto e di Brindisi, dichiarate "ad elevato rischio ambientale" dall'inizio degli anni novanta. C'è la priorità dell'ARPA, che registra una carenza di personale e di competenze comune a tutti gli altri organi di controllo in materia ambientale e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Mentre discettiamo di energia eolica, in Puglia si va realizzando un numero impressionante di discariche per lo smaltimento di rifiuti speciali e molte altre potrebbero essere realizzate in un futuro nemmeno tanto prossimo. Come non ricordare, poi, i famosi bandi di Fitto per la realizzazione di impianti tecnologici per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (i cosiddetti termovalorizzatori). E ancora: lo stato della raccolta differenziata.
Il centrodestra ha lasciato in campo ambientale una situazione disastrosa, anzi drammatica. Lo sappiamo bene. Ma, oggi, il nostro impegno deve essere quello di concentrare tutta l'attenzione sulle priorità fondamentali. Senza lasciarci in alcun modo distogliere.
Fonte Garganopress
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