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3/10/2005

ANTONELLA CI CHIEDE AIUTO
Una delle tante storie legate ai matrimoni tra italiani e non

Volevo raccontarvi una storia.
Ho sposato un cittadino Marocchino, residente in Italia con regolare permesso di soggiorno.
Abbiamo scelto come meta del nostro viaggio di nozze il Marocco, la sua amata terra…..
L’ho amata tanto anche io se devo essere sincera, ancor prima di esserci stata, forse i suoi occhi che si illuminavano tutte le volte che ne parlava mi hanno fatto entrare nel cuore il suo mondo.
Ci siamo sposati il 23/07/ e il giorno dopo, con il cuore in fibrillazione, abbiamo preso l’aereo che doveva portarci a Casablanca…erano 5 anni che sognava questo momento:riabbracciare la sua famiglia!!!
Arrivati all’aeroporto di Casablanca il triste epilogo: risultava ricercato!!!!
Me lo hanno portato via dopo appena 24 ore di matrimonio, lasciandomi sola li’,in un paese straniero, senza capire neanche cosa stesse succedendo,e con evidenti problemi di comunicazione.
Da qui ha inizio la triste odissea.
Lo trattengono in commissariato per circa una settimana, per spostarlo nel carcere di Casablanca subito dopo.
Sono stata dietro a quei cancelli per giornate intere sperando che mi facessero parlare con lui anche per pochi secondi,sono stata a piangere ad ogni angolo di strada, perche’ non riuscivo a farmi capire e non sapevo come venirne fuori da questo incubo, sono stata senza mangiare e dormire per giorni.
Ho fatto Km a piedi e ho supplicato chiunque potesse aiutarmi.
Ho sopportato anche le avances di chi mi prometteva aiuto in cambio di qualcos’altro.
Finalmente “approdiamo dal mitico” avvocato che dovrebbe aiutarlo.
Mi chiede soldi, mi sorride e dice “Insciallah”.
Riesco a comprendere piano piano, seppur con notevoli difficolta’.
Imparo la lingua alla velocita’ della luce o almeno provo ad imparare tutto cio’ che puo’ servirmi,e mi servo di generosi volontari che mi accompagnano traducendo per me, in inglese pero’, …meglio di niente!
Le accuse contro di lui, riguardano un episodio avvenuto cinque anni fa.
Un ragazzo di nome I. ruba dei soldi, viene scoperto e interrogato.
Stiamo parlando di un ragazzo che a quel tempo aveva circa 20 anni, che vedeva la sua vita in serio pericolo, stava rischiando il carcere perche’ per uscire dalla miseria aveva fatto una “cavolata”.
Questo ragazzo per cercare di salvarsi, comincia a tirare in mezzo una serie di persone, sperando di trovare un appiglio, una via di fuga.
Tra questi fa anche il nome di mio marito, che a quel tempo pero’ era gia’ fuori dal Marocco.
La polizia comincia a fare delle indagini, si recano anche a casa della famiglia di mio marito, ma i fratelli confermano il fatto che lui e’ partito gia’ da un pezzo e non trovano alcuna prova contro di lui, ne’ contro le altre persone di cui lui aveva fatto il nome.
A qual punto I. non ha piu’ vie di scampo, ammette la sua colpevolezza, viene arrestato e sconta per intero la sua pena.
Aveva provato a salvarsi…ma non c’era riuscito.
Il caso sembra essersi chiuso li’ fino al 24 luglio e ancora non e’ finito!
Ho provato in tutti i modi a salvarlo, ma non c’e’ stato verso.
Continuano a rimandare, gli hanno concesso la liberta’ temporanea dopo 2 mesi circa e lo hanno fatto stare in carcere dove erano in 18 in una stanza con bagno e cucina inclusi.
E adesso siamo in attesa di processo.ma lui comunque non puo’ lasciare il paese.
Per non parlare inoltre della quantita’ innumerevole di profittatori e imbroglioni che mi si sono avvicinati lungo tutto il periodo che sono stata li’.
Forse hanno pensato che essendo io Italiana potevano chiedermi quello che volevano.
Ebbene sono andati via fino ad ora circa 13.000 euro e non sto qui a specificare in che misura ho dovuto pagare uno piuttosto che un altro e li ho pagati per non farlo picchiare ,per farlo trattare bene, per fargli portare le cose da mangiare che io compravo per lui, per fargli portare le medicine, per vederlo e per tante altre cose che se ne parlassi manderebbe in prigione un bel po’ di persone.
Ma ora vorrei, che in qualche modo sapessero, che io non li raccolgo sugli alberi i soldi, ma che ho dovuto chiederli in prestito , volte supplicando, a meta’ delle persone che conosco pur di aiutarlo.
Vorrei che sapessero anche che lui ha perso il lavoro, vista la sua prolungata assenza,e in Sicilia non e’ semplice, soprattutto per uno straniero trovare un altro lavoro regolare e con uno stipendio dignitoso.
Vorrei che sapessero che io sto per lasciare la nostra casa,perche’ da sola non ce la faccio a pagare le spese,e vorrei che sapessero che mangio dai miei genitori, perche’ non ho i soldi per fare la spesa, visto che devo mandare i soldi anche a mio marito.
E vorrei che sapessero, che questi sono stati i nostri primi 2 mesi di matrimonio e che per la disperazione ho perso il mio bambino da sola qui e senza il conforto dell’uomo che amo.
Vorrei che sapessero che non si puo’ distruggere la vita delle persone, senza una prova, addirittura con una dichiarazione dello stesso I. che ammette la non colpevolezza di mio marito, con una tessera d’iscrizione alla anolf-cisl (e’ l’unica prova che ho visto che lui e’ stato clandestino per i primi anni) che attesta che mio marito si trovava gia’ in Italia prima che venisse commesso il reato.
Vorrei che il suo avvocato la smettesse di sorridere e di dirmi “Insciallah” e che iniziasse a fare qualcosa.
Vorrei che capissero che non puo’ bastare il fatto che un ragazzo di 20 anni terrorizzato faccia il nome di una persona per distruggergli la vita,
anche io potrei fare tanti nomi di gente che mi ha rubato i sodli…ma non credo che basti la mia parola.
Vorrei che sapessero che mi hanno tolto tutto, il sorriso, la felicita’, la mia famiglia, mi hanno tolto tutto.
Mi hanno tolto la capacita’ di fidarmi degli altri, mi hanno tolto tutto.quello che potevano togliermi.
E ora non vedo mio marito da circa 1 mese e mezzo e non so piu’ cosa fare.
Ho chiamato il consolato italiano in Marocco, ho chiamato il consolato marocchino in Italia….ma la burocrazia e’ cosi’ lenta che non so quando ne verremo fuori!!!
Non so se qualcuno puo’ aiutarmi, ma io ci sto provando in tutti i modi e anche questa mi e’ sembrata una possibilita’.
Per favore!!!!

Antonella


Chi è nelle condizioni di aiutare Antonella invia una e-mail e un contatto telefonico a redazione@capitanata.it... Lo gireremo ad Antonella.

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