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15/2/2006

EMERGENZA EDILIZIA A MONTE S.ANGELO
Legambiente accusa: 'territorio sotto assedio'
Scempio edilizio e qualità scadente delle realizzazioni nel comune di Monte Sant'Angelo, così si esprimono dalla sezione locale di Legambiente che sulla questione è intervenuta con una lettera aperta alla stampa e al sindaco della città garganica. Le motivazioni che hanno indotto Legambiente ad intervenire su questa questione riguarda il numero di autorizzazioni richieste che, se venissero attuate tutte, porterebbero il potenziale abitativo a 18.000 unità contro gli 11-12 mila unità attualmente presenti a Monte Sant'Angelo.
Oltretutto pongono l'accento anche sulla qualità delle costruzioni considerate scadenti e non conformi all'ambiente in cui sono state realizzate.
Ecco la lettera aperta:
'Considerato che lo scempio edilizio nella città, la qualità e la quantità dell’edilizia realizzata o in via di realizzazione nel nostro comune e considerando i reali bisogni abitativi e di qualità della vita dei cittadini di Monte S. Angelo (che hanno visto la crescita di un tessuto urbano scadente e l’edificazione di un patrimonio abitativo per 18.000 abitanti a fronte di una consistenza reale del paese che non supera le 11-12 mila unità);

Considerato che se si dovessero realizzare tutte le altre opere di cui è stata richiesta autorizzazione a costruire (tra edilizia residenziale a Monte S. Angelo e Macchia, progetti alberghieri nella piana di Macchia e nella valle di Carbonara, capannoni industriali e infrastrutture per le attività produttive) il territorio comunale sarebbe inondato da ulteriori MILIONI di metri cubi di cemento e il nostro paesaggio finirebbe per somigliare sempre di più a quello della cinta vesuviana;

Legambiente dichiara di essere:

1. Contraria a qualsiasi forma di ulteriore espansione edilizia a Monte S. Angelo, anche nel caso in cui tale espansione sia legata a forme di finanziamento pubblico (come nel caso del contratto di quartiere);

2. Contraria a qualsiasi forma di espansione edilizia di tipo residenziale di prima e di seconda casa nella piana di Macchia, fatta eccezione per le strette e legittime esigenze abitative dei residenti nella frazione e comunque, per quanto di stretta indispensabilità, in una forma che non deturpi e non snaturi la vocazione di paesaggio agricolo della Piana;

3. Contraria a qualsiasi forma di ulteriore espansione edilizia nel territorio di Monte S. Angelo che, sotto la forma di progetti per il turismo, finisca per realizzare interventi incoerenti con le reali potenzialità turistiche del territorio, riempiendo la piana di Macchia e l’entroterra con edifici che finiscono per rivestire una mera funzione speculativa, come nel caso di seconde case, alberghi e villaggi turistici. Altro discorso riguarda quelle forme di ricettività leggera, come agriturismi, country house, campeggi ecologici, che godono del favore del mercato e che risultino inseriti nell’ambiente rurale, nel paesaggio e nella storia economica e culturale del nostro territorio, verificata la loro reale consistenza imprenditoriale e produttiva.

4. Contraria a qualsiasi forma di espansione delle aree destinate ad attività produttive di tipo industriale e artigianale, considerato che nel comprensorio dei tre comuni di Manfredonia, Monte S. Angelo e Mattinata insistono quattro aree industriali con una superficie totale di svariate centinaia di ettari. Il solo comune di Monte S. Angelo è dotato di due aree industriali di cui una (quella adiacente all’abitato) ancora da infrastrutturare e da riempire e l’altra (l’area ex Enichem) ancora in gran parte da recuperare alla produzione.

5. Contraria a qualsiasi tipo di intervento nel centro storico di Monte Sant’Angelo e negli orti periurbani, che ne snaturi valori e caratteristiche.

In considerazione di quanto prima esposto si chiede

1.la sospensione immediata di qualsiasi tipo di autorizzazione edilizia nel nostro comune che miri all’espansione del numero delle abitazioni, o al recupero non consono dei manufatti di valore storico, sia nel centro storico che nelle campagne.

2.la valutazione attenta e scrupolosa di ogni tipo di opera pubblica, compreso le infrastrutture connesse alle attività produttive (in particolare quelle previste a finanziamento nel Terzo protocollo del contratto d’area).

Legambiente annuncia che, in presenza della persistenza di minacce di aggressione al nostro territorio da parte di imprenditori senza scrupoli e di comitati d’affari di ogni tipo, metterà in opera con ferma determinazione azioni di mobilitazione e di lotta.

Legambiente circolo Gli Amici del Parco di Monte S. Angelo
'

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