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5/4/2006

LA NOSTRA FIDUCIA IN BIANCO
Par Condicio ospitiamo un intervento delle associazioni: Mammeonline e Sos Infertilità
Sono stati circa dieci milioni gli italiani che lo scorso giugno sono andati a votare sperando di riuscire a modificare la legge sulla procreazione assistita. Pochi, per poter raggiungere il risultato, ma, nonostante la difficoltà di comprensione dell'argomento e la pesante discesa in campo della Chiesa Cattolica (che si sono sommati all'astensionismo fisiologico aggravato anche dalla difficile data prescelta), si sono comunque presentati alle urne per esprimere la propria volontà. Anche escludendo un 10-15% che ha votato NO, ci sono 8-9 milioni di elettori che potrebbero fare gola ad ogni partito. Alcuni di loro non voteranno, sceglieranno di astenersi...
anche non condividendo la loro scelta non si può non comprenderli, è il loro modo di manifestare il senso di estraneità e di esclusione che provano da dopo l'approvazione della legge 40. Altri di loro voteranno forse a destra, ma rimangono almeno 8 milioni di elettori che voteranno a sinistra e che avrebbero desiderato che di queste cose in campagna elettorale se ne fosse parlato di più: della legge 40, ma anche dell'ondata di oscurantismo che ne è seguita, come poche nella storia della nostra repubblica dalla RU486 ai consultori, dall'aborto ai Pacs, passando dall'impossibilità di discutere con un'etica laica di ricerca scientifica o di eutanasia.

Ci sarebbe piaciuto che si fosse parlato delle coppie che stanno viaggiando per avere un figlio, di quelle che sono alle prese coi conti che tornano sempre meno perché oltre alla crisi economica ci sono le FIVET e le ICSI che incidono ancor più sul bilancio familiare perché affinché funzionino bisogna farne ancora di più (e naturalmente ogni fivet che fallisce è ben altro che una mera questione economica, ogni volta che si devono buttare via degli ovociti non è al portafoglio che si pensa!) e di quelle che i soldi per andare all'estero non li hanno e il sogno di avere un figlio l'hanno dovuto mettere in un cassetto.
La legge 40 sta mostrando tutti i limiti previsti, tutti i paradossi assurdi che inutilmente avevamo denunciato: dalle coppie che fanno l'eterologa all'estero sentendosi dei fuorilegge, che si devono fidare di centri che hanno regole diverse, quando le hanno, per selezionare i donatori/donatrici, alle donne portatrici di malattie genetiche che devono subire l'aborto terapeutico; dalle gravidanze trigemine ai medici che disubbidiscono e nel segreto del laboratorio fecondano tutti gli ovociti e buttano gli embrioni quando se ne formano più di tre (la denuncia è del prof. Giorlandino sul Salute, il supplemento di Repubblica del 30 marzo scorso). Sarebbe stato bello se i compromessi interni non fossero prevalsi e se si fosse potuto parlare in maniera concreta degli intenti della sinistra su questi temi. Non è successo, e forse ne comprendiamo anche i motivi.
Alcuni di noi sceglieranno di votare il partito che sul tema è stato più deciso, altri quei partiti che in qualche modo hanno lanciato qualche segnale, che fosse programmatico o semplicemente di auspicio...in ogni caso è una fiducia in bianco che diamo al nostro prossimo futuro governo, proprio perché comprendiamo le ragioni per cui questa fiducia debba essere in bianco!, ma ciò non impedisce che le nostre aspettative saranno grandi e che chiara e forte si alzerà la nostra rivendicazione se saranno deluse. Ci aspettiamo che il nuovo governo abbia un Ministro della Sanità che non si lasci condizionare dall'etica religiosa e che non abbandoni la ricerca scientifica, che ci sia una corretta e giusta revisione della legge 40, che l'infertilità e la prevenzione della fertilità (la fertilità si può preservare; informazione corretta e capillare su contraccezione, norme igieniche e stili di vita; screening precoce delle patologie della sfera riproduttiva; lotta all'inquinamento ambientale, sensibilizzazione della classe medica al tema, servirebbero a ridurre progressivamente la necessità di ricorrere alla fecondazione assistita con un risparmio enorme in termini di costi sociali e umani) diventino dei temi importanti, a cominciare dal ristabilire le condizioni per far sì che le coppie sterili non debbano più andare all'estero per fare un'eterologa o per congelare gli embrioni o per fare un analisi pre-impianto, a una maggior tutela delle lavoratrici che devono assentarsi dal lavoro per fare i trattamenti perché la sterilità è e deve essere considerata una malattia non una vacanza. Questo è per noi il primo passo per aiutare le coppie infertili ad avere una famiglia seguendo quella strada che non è mai tanto facile da percorre ma che è quella che si sentono di affrontare.

Le Associazioni Mammeonline e Sos Infertilità

Per informazioni rivolgersi a:
Donatella Caione
348 20920976

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