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13/2/2002

E PERCHE' NO UNA STRADA PER CANNELONGA?
L'opposizione a San Severo risponde alla Giunta
L'ultima iniziativa del sindaco e delle forze di maggioranza sulla decisione di voler intitolare una strada a Giorgio Perlasca, evidentemente anche sull'onda del grande successo televisivo del film dedicato all''eroe italiano', ha provocato dei malumori tra le fila dei partiti del centro-sinistra, che già nei mesi scorsi, in epoca non sospetta, avevano richiesto al sindaco Giuliano Giuliani l'intitolazione di una via alla memoria del sindacalista ed esponente del PCI locale
Carmine Cannelonga.
Per la precisione la lettera è stata firmata da tutti i consiglieri comunali dell'opposizione: Monaco, Santarelli, Rago, Damone, Marangi,Irmici,Villani, Marino, Ippolito, Miglio,Carrabba.
Essa è stata consegnata al protocollo del Comune di San Severo il 1° agosto 2001. Il capogruppo dei Democratici di Sinistra, Michele Monaco, ha dichiarato: 'Da allora il sindaco non ha mai risposto denotando uno scarso senso di educazione istituzionale e un disprezzo per chi ha lottato per la democrazia ed il progresso di San Severo. Oggi si vuole correre ai ripari con altre iniziative che, se pur lodevoli, sono sempre tardive'.
Questa la lettera inviata al primo cittadino, già pubblicata da 'Capitanata.it':

Al Sindaco
alla Giunta Municipale
Comune di San Severo

I sottoscritti Consiglieri Comunali,
ritengono di porre alla VS. attenzione, nell'ambito della definizione della toponomastica di San Severo, il giusto e doveroso riconoscimento di una delle figure che hanno segnato la storia del '900 nella nostra città: Carmine Cannelonga.
Carmine Cannelonga nasce a San Severo il 3.02.1904. Il 24.6.1927 viene arrestato e condannato dal Tribunale Speciale a 10 anni di carcere. Esce dal carcere in seguito all'amnistia del 1932. Nel maggio del 1937 viene arrestato ed inviato al confino per cinque anni a Ponza ed a Irsina. Nel 1949 viene nominato Segretario della Camera del Lavoro. Nel 1950 viene arrestato insieme alla moglie per i fatti di San Severo con l'accusa di insurrezione armata contro i poteri dello Stato. Uscirà nel 1952 con sentenza di assoluzione.
Nel 1952 e nel 1958 ricopre la carica di vice Sindaco a Palazzo Celestini. Successivamente, per lunghi anni, sarà dirigente politico-sindacale a livello locale e provinciale. Muore il 13 maggio 1990.
Carmine Cannelonga è stato un uomo che ha speso la sua vita per l'emancipazione dei lavoratori pagando prezzi altissimi come la fame, il carcere e il confino. Cannelonga ha attraversato le passioni politiche e civili del 1900 conservando la propria dignità e rispettando sempre gli avversari e non renderemmo un giusto tributo a questa nobile figura, come ad altre, se volessimo usare il bilancino dell'appartenenza ideologica o quello di un malinteso senso della pacificazione sociale.
Riteniamo invece che debba prevalere il senso della cittadinanza e Cannelonga fu un cittadino esemplare poiché seppe onorare la sua terra lottando per i valori della democrazia e della solidarietà'.

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