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27/6/2002

IL GOVERNO ED IL PRESTITO D’ONORE
Il Consigliere Regionale DS Dino Marino sulla Legge 608/96
'Il Prestito d'Onore è stato in questi anni, per riconoscimento unanime, uno strumento importantissimo per la promozione del lavoro autonomo dei giovani nel Mezzogiorno. Anche nella Capitanata sono stati migliaia i ragazzi e le ragazze che hanno avviato un'attività in proprio grazie a questa legge voluta dal centrosinistra.
E che sia tuttora uno strumento molto efficace per la lotta alla disoccupazione, lo dimostra il numero crescente di domande (già 50 mila quelle presentate nel corso di quest'anno). Tra l'altro, fra tutte le misure agevolative, il Prestito d'Onore è quella con il rapporto costo - efficacia più vantaggioso.
Perché allora il Governo si accanisce contro qualcosa che funziona e che rappresenta per tanti ragazzi e ragazze una concreta prospettiva di lavoro? Poche settimane fa, il Governo ha sospeso i Corsi di Formazione, propedeutici all'erogazione del beneficio, per effettuare una ricognizione dei Fondi disponibili.
Tale sospensione provocò tra i giovani e le loro famiglie preoccupazione e sconcerto; ora sappiamo che non si è trattato di un semplice incidente di percorso. Anzi oggi si interviene persino a restringere l'entità dell'aiuto.
La nuova procedura, infatti, che il Governo vuole introdurre prevede che, una volta superata la fase iniziale di selezione, i giovani potranno contare solo su un contributo in conto interessi e non più sulla parte di fondo perduto. Sino ad oggi i giovani su 50 milioni di finanziamento e 10 milioni di spese di gestione erano tenuti a restituire 20 milioni. Se passa l'idea di Berlusconi dovranno restituire 60 milioni!
In questo modo il sostegno dello Stato diventa quasi irrisorio e non in grado di spingere e motivare i giovani ad iniziare un'attività di impresa. Non si può giocare sulla pelle dei giovani del Mezzogiorno e delle loro aspettative.
I DS e l'Ulivo sono in campo per difendere il diritto dei giovani del Mezzogiorno a crearsi un futuro; siamo in campo per difendere la legge sul prestito d'onore che Berlusconi, Bossi e Tremonti vogliono affossare'.

Dino Marino

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