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14/10/2002

LA DIFFICILE QUESTIONE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE A MANFREDONIA
Contro Agenda 21 chiari gli interessi economici
Con l'uscita delle associazioni Bianca Lancia, Fare Verde e Legambiente dal forum di Agenda 21 locale, ufficializzata venerdì 11 ottobre scorso con un documento congiunto, si sancisce il fallimento a Manfredonia della procedura partecipativa per definire gli indirizzi di sviluppo sostenibile della città.
La decisione, pienamente sostenuta e condivisa dal Coordinamento per la valorizzazione e la salvaguardia del territorio, segue la dura presa di posizione espressa nei giorni scorsi dal WWF ed è legata alla mancata consultazione preventiva del forum sulla questione della centrale a biomasse a borgo Mezzanone.
Non è accettabile, infatti, utilizzare i finanziamenti del Ministero dell'Ambiente per l'attivazione di Agenda 21 solo per creare una scatola vuota, priva di funzioni e di significati, usata più per la ricerca di un consenso aprioristico e di agevolazioni economiche (si pensi ai maggiori punteggi attribuiti nei bandi del POR) che non per il coinvolgimento effettivo della comunità locale nella determinazione di obiettivi e nell'assunzione di responsabilità.
La vicenda della centrale a biomasse è per questo emblematica. Che senso ha tenere in piedi un organismo che viene consultato solamente a cose fatte? Come viene garantita la preventiva partecipazione della comunità ai processi decisionali, che è l'unica ragione di esistenza di Agenda 21?
A questo punto è indispensabile giungere alla revoca della delibera di consiglio comunale che stabilisce la variazione di destinazione d'uso del suolo in cui si prevede la costruzione della centrale a biomasse. Una richiesta che non vuole espropriare l'organo istituzionale delle proprie legittime funzioni decisionali, ma che punta esclusivamente a ristabilire una corretta procedura per giungere a determinazioni così importanti per la comunità.
Le gravissime affermazioni del sindaco fatte nella seduta del consiglio comunale del 9 settembre scorso confermano purtroppo che per la classe politica le attività del Forum sono percepite come un'indebita interferenza nei lavori del Consiglio e della Giunta, che si considerano gli unici titolari legittimi del potere locale.
Lo spirito di Agenda 21 è invece chiarissimo: le decisioni istituzionali sugli indirizzi di sviluppo della città devono scaturire dal preventivo coinvolgimento di tutta la comunità locale nel processo decisionale. Se il sindaco pensa il contrario non ha che una sola cosa da fare: sciogliere il forum e restituire i fondi che sono stati direttamente o indirettamente accordati grazie ad Agenda 21.

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