E ora scoppia la 'guerra' tra il Comune di San Marco in Lamis e quello di Rignano Garganico. Motivo del contendere è la discarica di materiale non nocivo prevista in località Jancuglia-Stignano. La struttura, proposta all'Amministrazione Comunale rignanese dalla ditta Ecolevante (il progetto, presentato circa tre anni fa all'allora maggioranza dell'Ulivo, è oggi stato fatto proprio dalla neo-maggioranza 'Insieme per Rignano'), dovrebbe essere realizzata in una ex-cava abbandonata posta sulla Via Sacra dei Longobardi, anche se in una parte interna.
Proprio l'ubicazione della discarica ha fatto 'imbufalire' il Sindaco Matteo Tenace e l'intera classe politica, culturale e produttiva sammarchese, tanto da portare con urgenza in Consiglio Comunale - trasferito per l'occasione dal Municipio all'aula magna della Biblioteca comunale per i postumi del sisma - un duro documento di dissenso, votato all'unanimità.
Su proposta di Michelangelo Lombardi, segretario dei Democratici di Sinistra, l'odg di protesta è stato votato all'inizio della seduta, 'perché venga dato un segnale preciso a chi vuole assolutamente che quella struttura sia realizzata nella Valle di Stignano'. A presentare la 'mozione di contrarietà', divenuta immediatamente eseguibile, è stato, l'altra sera, il preside del Consiglio Comunale, Matteo Coco (Cdu), che ha illustrato un duro ordine del giorno di protesta, realizzato in collaborazione con l'associazione Legambiente del posto e con Raffaele Fino (Sdi), Consigliere e Presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Dogana.
'Esprimiamo netto parere contrario, proponiamo di non dare continuazione al progetto - si legge nel documento - e diamo comunicazione dell'atto agli enti territoriali competenti'. Lo scritto di dissenso è stato inviato così allo stesso Comune di Rignano, alla Prefettura di Foggia, all'Ente Parco Nazionale del Gargano, alla Comunità Montana del Gargano, all'Amministrazione Provinciale di Foggia, al commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, alla Regione Puglia, al Comitato regionale di Vigilanza Ambientale, al Ministero dell'Ambiente, ai consorzi di bonifica del Gargano e di Capitanata, al Genio Civile, all'Acquedotto Pugliese e agli altri comitati e gruppi di controllo provinciali, regionali, nazionali e comunitari.
'Il progetto sarà realizzato in una zona di particolare valore ambientale - ha commentato lo stesso Coco - ubicata nel territorio del Parco Nazionale del Gargano. Inoltre, l'area è stata dichiarata sito di interesse comunitario dall'Unione europea ed è a ridosso della Via Sacra Langobardorum, percorsa ogni anno da milioni di pellegrini diretti ai santuari di Stignano e di San Matteo, a San Giovanni Rotondo e a Monte Sant'Angelo'. E non è tutto, stando alle dichiarazioni di Coco, l'area della discarica, pur progettata in territorio di Rignano, insisterebbe in realtà sulla zona del Piano insediamenti produttivi di San Marco, che vedrebbe la presenza di varie attività artigianali e medio-industriali, oltre che di una azienda agrituristica.
In più, sempre secondo Coco, la discarica dovrebbe sorgere lungo una faglia tettonica, dal forte interessamento sismico, che parte dalla Valle di Stignano e finisce a Mattinata, e dovrebbe insistere su una falda freatica a cui attingono numerosi pozzi artesiani della zona e su cui si prevedono interventi del Genio Civile e dell'Acquedotto Pugliese. Per questi motivi, e su pressione anche degli operatori della zona, Forza Italia, Popolari per le Libertà, Ccd, Cdu, Fro, Democrazia Europea, Democratici di Sinistra, Alleanza Nazionale e Margherita, hanno votato all'unanimità l'odg di Coco. 'L'Amministrazione Comunale non se ne starà ferma su tale questione - ha commentato lo stesso presidente del consiglio sammarchese - seguiterà con dure azioni di lotta e utilizzerà allo scopo tutti i mezzi che la legge le metterà a disposizione. Non abbiamo nulla da ridire sul progetto dell'Ecolevante, è ben fatto, ma va ubicato in altra zona. Quindi, se il comune di Rignano la vuole, trovasse una sistemazione diversa per quella discarica'.
Intanto a Rignano tutto tace, sia in maggioranza che all'opposizione, in attesa, probabilmente, di decidere sul da farsi.
Angelo Del Vecchio