'La situazione è disastrosa, un Governo a dir poco oscurantista non tiene informata la popolazione sulle reali entità dell'incidente e sulla tossicità del greggio. I volontari vengono allontanati dalle aree contaminate perché non autorizzati o assicurati. Inoltre è stato chiuso lo spazio aereo su tutta la zona colpita ed è praticamente impossibile avere un bilancio completo'.
A tracciare il quadro è Luca Stasi della delegazione di Legambiente Volontariato. I ragazzi hanno effettuato un sopralluogo sugli scogli di Muxia, colpita dalla prima ondata di petrolio, e sulle spiagge ormai nere di Malpica. Ma da Ferrol a Rio di Muros sono 400 i km di costa sui quali bisogna rendersi operativi il prima possibile.
Proprio per questo Legambiente ha inviato una delegazione in Galizia ancor prima dell'arrivo dei volontari: '...bisogna pianificare la più grande spedizione italiana, composta da quanti in questi giorni hanno aderito all'appello per difendere le coste spagnole - spiega Stasi - Il lavoro si svolgerà in condizioni atmosferiche molto dure. Oltre alla pioggia e al freddo però, gli interventi sono rallentati dalle autorità locali che con la scusa di effettuare controlli cercano di tenere lontani i volontari delle Associazioni straniere. I primi ragazzi saranno pronti a partire già da lunedì 9 dicembre p.v.. Saranno divisi in due squadre di 20 persone ciascuna, entrambe affiancate dalle Associazioni ambientaliste spagnole, le sole autorizzate ad operare nella zona. Una squadra, rigorosamente auto munita, collaborerà con l'Associazione S.E.O. - Birdlife, specializzata per la messa in salvo degli uccelli. L'altra, con l'ADEGA e il coordinamento della Protezione Civile, indirizzerà a seconda delle maree il lavoro dei volontari per la pulizia della costa'.
Inoltre la delegazione di Legambiente ha prelevato diversi campioni di petrolio da fare analizzare nei propri laboratori: '...vogliamo capire quanto sia davvero pericoloso questo tipo di gasolio - conclude Luca Stasi - La Birdlife sostiene che solo il 5% degli uccelli colpiti riesce ad arrivare sulla terraferma e che di questi il 70% muore poco dopo. Insomma se ne salvano 1 su 20 e questo ci fa pensare all'alta tossicità della marea nera'.
'E' dovere di tutti attivarsi e rispondere ad una emergenza ambientale di tale portata - afferma Tonino Soldo, presidente del circolo locale di Legambiente - Speriamo che anche la provincia di Foggia possa dare una reale contributo a questo ambizioso progetto. Per le spedizioni i volontari interessati potranno rivolgersi direttamente al Circolo Gaia in Via della Repubblica 54 - telefono 0881.770387 E-mail:
info@legambientegaia.org.