Legambiente esprime sconcerto e lancia l'allarme per le migliaia di tonnellate di cemento che stanno per inondare la piana di Macchia. Come sostiene Sebastiano Venneri, della Segreteria nazionale di Legambiente '...i progetti che il comune di Monte S. Angelo vuole candidare al finanziamento del Contratto d'area sono una speculazione edilizia allo stato puro e di proporzioni gigantesche. Tali progetti sono inconsistenti dal punto di vista imprenditoriale e mirano a costruire quartieri residenziali con i finanziamenti del contratto d'area.
A guardare nel dettaglio i progetti, quello che poteva sembrare un sospetto diventa una certezza: centinaia e centinaia di villette e lotti di appartamenti, alcuni alberghi che, per stazza e configurazione somigliano più a strutture ospedaliere, e per giunta in aree agricole di pregio con vincolo paesaggistico.
Stando all'associazione ambientalista sarebbero sei i progetti che il sindaco Antonio Nigri, nel corso dell'ultima riunione del tavolo di concertazione del contratto d'area, ha dichiarato di voler candidare al finanziamento nell'ambito del terzo protocollo. Di questi si conoscono solo i quattro in discussione nella conferenza dei servizi che, da soli, sviluppano una volumetria complessiva di quasi 100.000 mc. Gli appartamenti previsti ammontano a 450 e le camere d'albergo sono 170. I posti letto sarebbero più di 1500.
'Ma che vuol dire posto letto? In presenza di una così gran quantità di appartamenti è difficile pensare che si stanno costruendo delle strutture ricettive di tipo alberghiero. Sembrano piuttosto seconde case', sostiene Angela Lobefaro, segretaria regionale di Legambiente.
E mancano ancora i dati di altri due progetti di cui uno è un centro turistico sportivo ed un altro un villaggio vacanze sulla costa.
L'accusa di inconsistenza imprenditoriale è rivolta soprattutto a due dei tre grossi progetti attualmente in discussione nella conferenza dei servizi attivata dal Comune di Monte S. Angelo. Sono due progetti di villaggi Vacanze che nascondono dei veri e propri centri abitati. Uno di questo sorge alle porte di Manfredonia e non presenta nulla o quasi nulla che possa connotarlo come attività turistica (prevede anche la costruzione di un grosso centro commerciale). Nella documentazione presentata manca addirittura il business plan. L'altro, da costruire in contrada Carmine, a ridosso dei confini col Parco nazionale del Gargano, è stato presentato da una società costituita tre mesi fa da quattro persone che non hanno mai fatto attività turistica, e che non possono dare pertanto nessuna garanzia di riuscita imprenditoriale.
Il terzo progetto, quello della Ben Fan srl, già finanziato per più di 40 miliardi di vecchie Lire dal secondo protocollo del contratto d'area, prevede uno sviluppo edilizio degno dei più noti ecomostri: alto 12 metri si sviluppa in lunghezza per quasi 200 metri ed è circondato da una 'foresteria', così è chiamata nel progetto, composta undici palazzine per un totale di un centinaio di appartamenti. Il tutto circondato da parcheggi per quasi trecento posti macchine. Questo è il progetto che interessa la contrada Papone, la zona migliore di Macchia dal punto di vista ambientale e paesaggistico, parzialmente inclusa in area definita dalla vigente normativa come Sito d'Interesse Comunitario, e sotto vincolo paesaggistico.
L'amministrazione comunale di Monte Sant'Angelo ha, inoltre, annunciato la realizzazione dei complessi edilizi in contemporanea con il varo di un documento di indirizzo che verrà portato martedì prossimo all'attenzione del consiglio comunale. Il documento si autodefinisce di indirizzo per uno sviluppo sostenibile della Piana di Macchia.
'Quello che più colpisce - continua la Lobefaro - è la disinvoltura del Sindaco Nigri che per ben due volte, sul tavolo di concertazione del contratto d'area e nell'ambito della conferenza stampa di sabato, ha 'venduto la pelle dell'orso prima di ammazzarlo'. Legambiente non appone nessuna firma ad operazioni speculative. L'associazione ha posto una serie di questioni all'amministrazione che sono state recepite solo sotto forma di 'vedremo''.
Restano ancora sul tavolo le questioni più rilevanti, sulle quali il disaccordo con la linea dell'amministrazione è totale. La prima delle quali è la questione degli indici, del dimensionamento e della localizzazione delle strutture.
Legambiente parteciperà alla conferenza dei servizi in programma mercoledì prossimo, dopo che il sindaco Nigri avrà incassato martedì pomeriggio, il via libera dal consiglio comunale per la distruzione irreversibile della Piana di Macchia.
I PROGETTI
Progetto Benfan srl
Localizzazione
Località Papone. Zona vincolata dal punto di vista paesistico, in parte interessata da presenza di area SIC, zona agricola a uliveto di pregio, a ridosso della statale e stretta dai vincoli della legge Galasso. La costa del Papone, con destinazione a parco costiero, è tra le più pregevoli della Piana di Macchia, così come riportato in tutte le pubblicazioni naturalistiche e turistiche sulla zona e da quelle del parco nazionale del Gargano.
Volumetrie
34.570 metri cubi su un area di undici ettari con un indice di fabbricabilità fondiaria pari a oltre tre volte quello consentito nelle zone C3 (zone turistico alberghiere) individuate dal vigente PRG, zone peraltro previste in aree pedemontane e non a ridosso della fascia costiera. La zona, è opportunamente salvaguardata dal vigente PRG a destinazione agricola di tipo fertile. Attualmente l'area oggetto d'intervento ricade in zona in cui è consentito l'utilizzo per un indice pari a mc/mq 0,01.
Dimensioni
11 metri. Anche le altezze sono molto superiori rispetto a quelle previste, senza tener conto dell'incidenza dell'impatto visivo a ridosso della fascia costiera in area sottoposta a vincolo paesaggistico di cui alla legge 1497/39.
Configurazione dell'insediamento
Il fronte complessivo dell'insediamento si sviluppa per trecento metri. La struttura alberghiera si sviluppa per un fronte continuo di quasi duecento metri e per una altezza di undici metri. Alla struttura alberghiera si accostano undici palazzine di tipo residenziale, sedicenti foresterie, costituite da quasi un centinaio di alloggi. Le aree destinate a parcheggio comportano di fatto la denudificazione della maggior parte del terreno mediante estirpazione di centinaia di alberi di ulivo.
Il rapporto costi benefici
La struttura, finanziata nell'ambito del secondo protocollo del contratto d'area per un costo complessivo di 41 miliardi di vecchie lire, prevede un'occupazione di cinquantaquattro unità pari a 760 milioni di vecchie lire per occupato. Il rapporto è pari o superiore a quelli previsti per l'industria chimica (ad alto contenuto tecnologico e con un rapporto tra investimento e occupazione tra i più alti). Ciò senza tener conto che la configurazione del complesso consente di fatto lo stralcio della zona residenziale, che potrebbe essere ceduta a privati cittadini per un utilizzo residenziale, distaccandolo dalla struttura alberghiera e quindi comportare una diminuzione di fatto dei posti di lavoro. Oltretutto le previsioni dichiarate sono a nostro avviso estremamente ottimistiche a causa della esistenza nell'area di una grande quantità di strutture analoghe, che si riferiscono allo stesso target e con l'offerta di medesimi servizi.
Commento
L'iniziativa si presenta come inopportuna per il nostro territorio, oltre che per la localizzazione impropria e per gli enormi ed evidenti impatti ambientali, anche per la tipologia di impresa turistica (tutt'altro che innovativa) che, per le caratteristiche che presenta, per il target dichiarato cui si vuole riferire (prevalentemente di tipo turistico congressuale) potrebbe essere localizzata indifferentemente in altre aree del territorio di inferiore pregio ambientale e paesaggistico o già compromesse.
Villaggio vacanze 'Bellavista' e 'Albergo del sole'
Localizzazione
Località Contrada Madonna del Carmine. Zona a ridosso del confine del Parco Nazionale del Gargano. Nel PUTT la zona è classificata come di valore relativo in parte C in parte D, per i quali le direttive di tutela prevedono la verifica di compatibilità con la conservazione dei sistemi botanici autoctoni. Zona agricola a uliveto di pregio, stretta dai vincoli della legge Galasso. Il Vallone dei Porci rappresenta un sistema ecologico unico, di collegamento tra la fascia costiera e l'area pedemontana e montana interessate dal Parco Nazionale. La zona è interessante dal punto di vista paesistico, è a ridosso di una area C3 (turistico alberghiera) prevista dal PRG, ma esterna ad essa.
Volumetrie
20.000 metri cubi, di cui 12.000 per un albergo e 8000 per 54 appartamenti. Su un area di circa quattro ettari. Con un indice di fabbricabilità fondiaria pari a cinque volte rispetto a quello consentito nell'adiacente zona C3 (zona turistico alberghiera) individuata dal vigente PRG. La zona, è opportunamente salvaguardata dal PRG a destinazione agricola di tipo fertile. Attualmente l'area oggetto d'intervento ricade in zona in cui è consentito l'utilizzo per un indice pari a mc/mq 0,01.
Dimensioni
8 metri di altezza circa. Anche le altezze sono molto superiori rispetto a quelle previste, senza tener conto dell'incidenza dell'impatto visivo a ridosso dei confini del Parco Nazionale del Gargano.
Configurazione dell'insediamento
Un grosso albergo a semiluna con 47 camere e 15 suite, circondato da moduli residenziali. Si presenta come un villaggio. I servizi che offre sono molto simili alla struttura ben fan, situata a pochissima distanza. Molto vago sulle 'sistemazioni esterne', senza specificazioni di sorta su servizi, verde ed attività ricreative. Anche questa struttura presenta come prevalente la componente 'appartamento' o suite.
Il rapporto costi benefici
La struttura si candida a finanziamento nell'ambito del terzo protocollo del contratto d'area per un costo complessivo di circa 14 miliardi di vecchie lire, prevede un'occupazione di 18 unità pari a 775 milioni di vecchie lire per occupato. Anche in questo caso il rapporto è pari o superiore a quelli previsti per l'industria chimica. Il relativo business plan si presenta debole e privo di una strategia di mercato. Ciò senza tener conto che la configurazione del complesso consente di fatto lo stralcio della zona residenziale, che potrebbe essere ceduta a privati cittadini per un utilizzo residenziale, distaccandolo dalla struttura alberghiera e quindi comportare una diminuzione di fatto dei posti di lavoro. Oltretutto anche in questi casi le previsioni dichiarate sono a nostro avviso estremamente ottimistiche a causa della esistenza nell'area di una grande quantità di strutture analoghe, che si riferiscono allo stesso target e con l'offerta di medesimi servizi.
Commento
L'iniziativa è abbondantemente sovradimensionata rispetto alle capacità di carico dell'ambiente, è scarsamente innovativa e si presente come un tradizionale villaggio turistico di seconde case.
Centro turistico residenziale 'Parco degli ulivi' con annesso centro commerciale
Localizzazione
Località Pace, a ridosso del confine tra il comune di Monte S. Angelo e quello di Manfredonia, in zona di pregio agricolo a uliveto. Interessante la veduta a mare: l'intera vista a valle è occupata dall'area industriale. Il villaggio si estende, in posizione parallela alla direzione della statale 89, per uno sviluppo lineare di mezzo chilometro.
Volumetrie
24.214 metri cubi pari 8.244 mq, di cui 7.343 mq (22.030 mc) destinati ad edilizia residenziale per un totale di 88 unità immobiliari (villette) che producono quasi 250 appartamenti solo per l'area residenziale. Su una superficie di appena nove ettari. Con un indice di fabbricabilità fondiaria pari a tre volte rispetto a quello consentito per le zone C3 (zone turistico alberghiere) individuate dal vigente PRG. La zona, è opportunamente salvaguardata dal PRG a destinazione agricola di tipo fertile. Attualmente l'area oggetto d'intervento ricade in zona in cui è consentito l'utilizzo per un indice pari a mc/mq 0,01.
Dimensioni
7 metri di altezza. Anche le altezze sono molto superiori rispetto a quelle finora permesse nella Piana, senza tener conto dell'incidenza dell'impatto visivo a Monte della statale 89, in direzione dei valloni di interesse paesistico a ridosso dei confini del Parco Nazionale del Gargano.
Configurazione dell'insediamento
Si presenta come un grosso villaggio, che si sviluppa in maniera abnorme a lato di una masseria originaria, che scompare circondata da un palazzo ad anello che avrà destinazione di CENTRO COMMERCIALE. Il villaggio è suddiviso in lotti ordinati con posto macchina, con aree a servizio.
Il rapporto costi benefici
Il progetto che si candida a finanziamento nell'ambito del terzo protocollo del contratto d'area per un importo che non si evince dalla documentazione, ma che si suppone molto elevato, non dichiara nulla riguardo alle unità di manodopera che si vuole occupare. Nella documentazione presentata nell'ambito della conferenza dei servizi manca del tutto un business plan.