'L'azione per affermare i principi dello sviluppo sostenibile va condotta eliminando qualsiasi spinta autoreferenziale dei soggetti portatori di interessi, tra i quali i lavoratori rappresentano una fondamentale componente. Alla maggiore domanda di ambiente occorre saper rispondere ricercando necessariamente il continuo equilibrio con i fattori economici e sociali'.
Questo il parere della Cgil di Foggia in merito alle politiche ambientali da portare avanti per un completo sviluppo del nostro territorio puntando su strumenti quali la programmazione negoziata, fondati sul protagonismo di tutti gli attori socio-economici e istituzionali del territorio, invertendo la tendenza di iniziative non integrate nel territorio perché imposte dall'alto.
Il sindacato afferma che nella nostra provincia la redazione di un Rapporto sullo Stato dell'Ambiente, obiettivo principale di Agenda 21 di Capitanata, deve costituire l'apertura di una riflessione scevra da pregiudizi tra Istituzioni, Associazioni degli Imprenditori, Organizzazioni Sindacali, Associazioni Ambientaliste, per determinare il salto culturale della integrazione del fattore ambientale in tutte le politiche, riportando la preoccupazione ambientale già nelle fasi iniziali della programmazione.
'Perciò come Sindacato dei Lavoratori - affermano dalla Cgil - sosteniamo la necessità che nella promozione degli interventi vi siano clausole e criteri che ne vincolino la prioritaria destinazione alle iniziative predisposte alla sostenibilità ambientale e alla innovazione dei processi. In tal senso abbiamo già orientato i criteri selettivi per finanziare gli interventi produttivi nell'ambito della programmazione negoziata a livello territoriale'.
Per la Cgil di Foggia, quindi, il contributo ad una politica per uno sviluppo sostenibile nella nostra provincia si realizza anche:
- attivando il coinvolgimento e la consultazione preventiva da parte dell'Amministrazione Provinciale e di quelle comunali dei lavoratori e delle loro rappresentanze territoriali in ogni processo afferente le attività lavorative, esaltando il ruolo di organismi come la Consulta Provinciale per l'Economia e il Lavoro;
- adottando iniziative per il superamento del gap infrastrutturale - pena la non attrattività del territorio - puntando alla realizzazione di un sistema intermodale e integrato che valorizzi e favorisca il trasporto ferroviario, quello portuale e quello aeroportuale nella mobilità delle merci ed in quella dei cittadini;
- potenziando e razionalizzando le reti e le risorse idriche ed energetiche e privilegiando interventi capaci di rinnovare e riutilizzare le risorse; implementando in termini sostenibili le reti per la telefonia e quelle telematiche e rafforzando la funzionalità di quelle bancarie, creditizie, della istruzione, della salute, della cultura;
- superando ogni forma di egoismo campanilistico nella gestione del problema rifiuti e realizzando gli strumenti di pianificazione già emanati, valorizzando il compito delle Autorità di Bacino;
- attivando un sistema di controllo ambientale diffuso che possa raggiungere standard minimi omogenei su tutto il territorio provinciale e rendendo più organico il ruolo dell'ARPA;
- promuovendo il diverso uso delle tecnologie mirate alla sostenibilità, con la propensione verso la capacità di modificare gradualmente i prodotti;
- favorendo nel settore agricolo i sistemi di produzione biologica nonché la riduzione dell'uso di pesticidi e concimi chimici;
- garantendo il corretto espletamento delle operazioni di bonifica delle aree inquinate da rifiuti o scarti di produzioni aziendali.