Legambiente esprime sconcerto e lancia l'allarme per le migliaia di tonnellate di cemento che stanno per inondare la costa di Peschici. Infatti 18 progetti stanno per andare nelle conferenze di servizio per l'approvazione presso il comune di Peschici.
Ovviamente questo comune che ha usufruito poco della famigerata legge 3 della Regione Puglia si lancia all'assalto della costa per circa 1.135 nuovi posti letto e il tutto in nome di un turismo 'sostenibile'. I nuovi posti letto sono tutti da creare in area parco e per la maggior parte nel Sito di Importanza Comunitaria IT9110025.
Questo sito è caratterizzato da una pineta spontanea a 'Pinus halepensis' e con macchia a sclerofile e pratelli a terofite nelle radure. E' questo un habitat in pericolo di estinzione e per la cui conservazione l'U.E. si assume particolare responsabilità.
I nuovi posti letto, quindi si vanno a costruire in aree di particolare pregio sia dal punto di vista naturale che paesaggistico, anche se per il comune di Peschici queste aree nel Piano paesistico Tematico del Paesaggio vengono individuate come ambito costruito e quindi si aprono le porte ad una speculazione selvaggia e senza regole della costa.
Stanno, insomma per sorgere mega alberghi, residence, centri servizi, ristoranti e quant'altro è possibile costruire in nome di un turismo stagionale, miope e senza futuro.
In questa serie di progetti è facile intravedere una differenza degli indici di fabbricabilità che non sono uguali per tutti, ma d'altronde il Comune di Peschici è dotato di un vetusto piano di fabbricazione, per cui sembra oggi essere possibile costruire tutto e di tutto.
Non si capisce come è stato determinato il carico di bagnanti sulla costa e quindi la stima dei posti costruiti e da costruire, visto che la normativa la impone anche per impedire il collasso delle spiagge.
Tutti i progetti presentati cercano di aggirare la Legge Regionale 12/04/01 n° 11 'Norme sulla valutazione dell'impatto ambientale', per cui le volumetrie sono tutte di poco inferiore agli indici, che quantomeno imporrebbero la valutazione di incidenza; insomma si cerca di cementificare cercando di non avere ostacoli sul proprio cammino, cosa che diventa più facile in assenza di una programmazione del territorio.
Essere in area parco è un valore aggiunto ed una opportunità, che va colta non con la distruzione del territorio e dei suoi valori naturalistici, paesaggistici e culturali, ma con il ridare valore a tutto quello che per secoli ha fatto parte di un determinato paesaggio fisico ed umano, sempre sotto gli occhi di chi lo ha frequentato e vissuto e che, pertanto, ha finito per non essere più visto.
E' profonda convinzione di Legambiente che uno sviluppo locale è sostenibile e durevole solo a determinate condizioni:
1. Se è capace di individuare e consolidare flussi turistici non generalisti, ma caratterizzati e ben definiti.
2. Se è capace di conservare il passato ed i suoi segni e riesce a valorizzarli ai fini economici e produttivi.
3. Se riesce a intrecciare il turismo con l'agricoltura e le culture materiali, i prodotti della terra con la gastronomia; l'artigianato locale con la produzione e la trasformazione dei prodotti tipici con un mercato di prodotti di qualità che sempre di più, sul piano commerciale, sono legati alla possibilità che ha il consumatore di individuarne la provenienza geografica e produttiva.
4. Se riesce a destagionalizzare le presenze turistiche sul territorio mediante investimenti sui beni culturali presenti.
5. Se riesce a costruire una mentalità e delle competenze durature nelle popolazioni locali, che fanno dell'industria turistica una industria incarnata nelle caratteristiche sociali ed economiche del territorio.
Non è con il tutto e subito che si costruisce il futuro di un territorio, ma è con scelte mirate e programmate nel tempo e che portino al cambiamento culturale di un territorio. Legambiente ha chiesto di partecipare alle conferenze dei servizi che interessano il territorio di Peschici, data la rilevanza ambientale dello stesso.