Per fermare le devastanti opere idrauliche sul fiume Fortore, in località Dragonara, e su i suoi affluenti Staina e Sente, il WWF ricorre al 'Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche' contro la Regione Puglia e il Consorzio per la Bonifica della Capitanata.
La valle interessata è distante da aree antropizzate e rappresenta una delle zone del sub-appennino meglio conservate e più interessanti dal punto di vista naturalistico, caratterizzata da macchia mediterranea e da estesi boschi in ottime condizioni vegetazionali. In particolare, il bosco di Dragonara è uno dei rarissimi boschi igrofili di pianura ancora esistenti in Italia, paragonabile per importanza al bosco dell'Incoronata.
Il tratto terminale del fiume Fortore è compreso all'interno del perimetro del Parco Nazionale del Gargano e il prelievo d'acqua che si vuole effettuare inciderà negativamente e in maniera determinante sul già precario equilibrio dell'habitat fluviale del Parco che, proprio per questo motivo, è intervenuto a sostenere l'azione legale intrapresa dal WWF.
La zona vanta, inoltre, la presenza stabile di presenze faunistiche come il Lupo, il Gatto selvatico, il Nibbio reale, il Lanario, il Nibbio bruno, il Biancone, la Ghiandaia marina, il Tritone italico, tant'è che ha attirato anche l'attenzione della Comunità Europea.
Dal punto di vista faunistico ed ambientale, nelle aree interessate risultano presenti emergenze faunistiche di rilievo, evidenziate anche da numerosi e importanti studi e analisi territoriali.
Infatti, le opere del Consorzio, contro le quali il WWF e il Parco Nazionale del Gargano, rappresentati dai legali Antonio Jannarelli e Angelo Masucci, sono intervenuti, interessano direttamente due SIC - Siti d'Importanza Comunitaria - individuati dalla C.E. nell'ambito della rete Natura 2000 e per i quali lo Stato membro è responsabile del loro mantenimento soddisfacente. Si tratta dei SIC 'IT9110002' Valle Fortore - Lago d'Occhito e 'IT9110035' Monte Sambuco.
È evidente la stridente contraddizione delle valutazioni della Regione Puglia che ha individuato, con D.G. del 23.7.1996, come Siti d'Importanza Comunitaria quelle stesse località, definite ad 'elevatissima fragilità', che oggi si vogliono destinare a tali opere deturpanti.
I progetti impugnati, aspramente criticati anche dalla LIPU, prevedono la realizzazione d'imponenti opere edilizie permanenti che per il solo caso esemplificativo dell'intervento in località 'Dragonara' consistono in un volume fuori terra di circa 10.000 metri cubi per un'altezza massima dei cinque corpi di fabbrica di 8 metri.
È, inoltre, previsto che l'intera area sarà recintata e completata con massicciata stradale asfaltata con ulteriore grave danno anche sotto il profilo paesaggistico. Senza contare che la notevole presenza umana e d'automezzi durante la realizzazione dei lavori e anche dopo l'esecuzione delle opere, recherà un continuo disturbo alla fauna presente nella zona.
L'argomentazione dell'aumento dell'approvvigionamento idrico per Capitanata, con la quale si tenta di giustificare l'opera, è assolutamente contrastante con la grave e ben nota penuria d'acqua del fiume e con l'Accordo di Programma Quadro, raggiunto tra la Regione Puglia, il Ministero delle Finanze, il Ministero dell'Ambiente ed il Ministero delle Politiche Agricole, per la tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche che non fa cenno alcuno alla necessità di tali opere.
Inoltre, sottolinea il WWF, tali devastanti interventi sarebbero assolutamente contrastanti con i principi e gli obiettivi dello stesso Accordo di Programma che prevede, invece, la tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei.
Il WWF auspica, quindi, che il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche impedisca la realizzazione delle opere e sia invece avviato un serio programma di riqualificazione ambientale del Fortore.