Erano in 7000 allo stadio 'Pino Zaccheria' per ammirare le prodezze dei nostri satanelli ma già allo scadere dei primi 45 minuti di gioco i tifosi foggiani intuivano che non si sarebbe trattato di un big-match ma di un inevitabile K.O.
La supremazia del Catanzaro è stata palese già dai primissimi minuti di gioco con Ferrigno, prima, e Corona, dopo, che impegnavano Rossi.
L'azione gol non è tardata ad arrivare quando al 17' Ferrigno gonfiava la rete alle spalle del nostro portiere sfruttando un meraviglioso assist offertogli da Toledo, che in gran volata sulla fascia destra spiazzava Pennacchietti, non in ottima condizione fisica. Il raddoppio della squadra guidata dall'ex pilota rossonero Piero Braglia arriva solo dopo 20 minuti con un pallonetto da vero fuoriclasse del capocannoniere della serie C Corona.
Il primo tempo si chiude sul 2-0 e il gelo tra gli spalti. Il secondo tempo si riapre con i rossoneri pronti a rovesciare il risultato: subito, infatti, in evidenza Catalano con un tiro poco fuori dalla porta avversaria. Ma a mettere la parola fine alla partita ci pensa De Zerbi mettendo fuori un penalty concesso per atterramento di Brutto.
Il Foggia appare incapace di reazione, spento, demotivato, stanco fisicamente, che non riesce ad entrare in partita. Al 28' della ripresa mister Marino sostituisce Pellicori con Greco che solo al 45' riesce ad accendere piccoli barlumi di speranza con un gol su assist di Brutto. Tutto inutile, perchè ci pensa il sogno estivo dei tifosi rossoneri a mettere i sigilli a questa orrenda giornata portando a 3 le distanze con un calcio di rigore causato da Mengo.
Cosa è successo a questo Foggia? Una semplice giornata no, o forse i calciatori avvertivano il peso dei problemi societari ed economici che gravano sulla squadra? La partita si è chiusa tra gli applausi degli ultrà rossoneri alla squadra ospite e con pesanti contestazioni alla nostra dirigenza e all'amministratore unico Giorgio Trinastich.