E siamo già al 'redde rationem'. Per la dirigenza del Lucera Calcio è scattata l'ora della verità, a seguito delle due sconfitte consecutive patite nel superderby con il San Giovanni Rotondo, il primo della stagione tra le foggiane, e nella sfida interna con la capolista Palagianello.
La scialba prestazione dell'undici di Maiellaro, sia pur alle prese con due squalifiche e tre infortuni, è stata mal digerita dal tecnico, che non ha mancato di esternare tutto il proprio disappunto ai giocatori e allo staff dirigente.
E sono volate parole grosse sull'atteggiamento temperamentale assunto da alcuni elementi in seno alla compagine lucerina, che dopo essere passata in vantaggio a metà del primo tempo con l'under italo-canadese Lalli, si è fatta prima raggiungere da Ferrareis e poi superare da Rito.
Su entrambi i gol pesano gli infortuni difensivi di un pacchetto arretrato forte di tre uomini, che in quattro partite ha subito qualcosa come dieci reti, di cui sei negli ultimi due incontri.
A preoccupare è anche la condizione fisico-atletica della squadra, incapace di riequilibrare le sorti della partita, pur disponendo di un'intera frazione di gioco, la seconda, per farlo.
Nella ripresa il crollo verticale di Lalli e Carrara e il parossismo di altri come Prencipe, terzo espulso negli ultimi due turni tra le file biancocelesti, hanno indotto la guida tecnica a chiedere un confronto con il presidente della società, Gianni Pitta, per assumere una decisione ultimativa circa il suo futuro sulla panchina del Lucera.
Al suo fianco una rosa composta da ventitré petali. Tanti, troppi per un campionato di Promozione, benché la consistenza numerica delle riserve abbinata ad un tasso tecnico in ogni caso invidiabile, possa risultare utile in frangente delicato qual è questo: con tre squalificati e altrettanti appiedati per infortunio.
Solo stasera conosceremo la portata delle decisioni di Maiellaro, che lo scorso anno guidò i biancocelesti ad un'inopinata rimonta, sino alla quinta piazza finale, dopo aver incamerato 34 punti nella fase gironale di ritorno. Condizione, questa, che ne fa la squadra più vincente del 2003.
Pur guardando alla realtà dei fatti la massima carica societaria non abdica ai sogni di gloria.
'Ripartiamo con eguale entusiasmo per dare un senso al campionato senza obiettivi assillanti; tireremo le somme alla fine dell'andata', ha dichiarato Pitta. 'Sfido chiunque capisca un po' di calcio ad asserire che questa squadra non disponga dei valori necessari a disputare una stagione al alti livelli. In un torneo si possono commettere degli errori, ma tra la partita di San Giovanni e quella di domenica la difesa, come tutto il complesso, mi è parsa molto più compatta.
Gol a parte il Palagianello non ci ha mai impensierito: sono fiducioso nel credere che alla fine la nostra arma in più sarà proprio il reparto arretrato'.
Oggi il briefing alla ripresa degli allenamenti in vista della delicata trasferta di Trani. In terra barese sarà vietato fallire se non si vorrà gettare al vento un intero anno di lavoro, senza contare sulla portata degli investimenti sostenuti dagli organi societari in favore del movimento calcistico locale e sull'immagine che si riverbera sulla città.
Alla fine, crediamo, Maiellaro recederà dai suoi propositi di ritiro per guidare il Lucera alla conquista di un posto al sole.
È l'augurio formulato da Italo Carratù, presidente provinciale della Lega Dilettanti: '...ho visto giocare il Lucera e tra le daune di Promozione direi che è la squadra meglio attrezzata per dire la sua fine in fondo, così come è stato la scorso anno per il San Giovanni Rotondo'.
La parola passa la campo.