Anche gli osservatori meno attenti della vita politica ed economica della Capitanata si stanno rendendo conto che le cronache da anni non fanno che registrare retrocessioni a tutti i livelli della terra che fu di Federico II. Dall'acqua alle linee aeree, dal turismo all'industria, dall'agricoltura al terziario, sembra che non ce ne vada bene una. Problemi ancestrali in ogni settore che non si risolvono mai, grane nuove che giungono sui tavoli del potere, progressi lentissimi subito mortificati da stop improvvisi. E nessuno che ci aiuti, che ci dia una mano e che ci risollevi dall'inevitabile sconforto. Bari? Non ne parliamo! Roma? Manco per sogno! Bruxelles? E che cos'e'? Eppure abbiamo tanta gente che si da' da fare, che tenacemente tesse la sua tela, che costruisce un futuro migliore. Spesso in silenzio, senza clamori o chiasso. Troppo poco, purtroppo, per sperare in un rilancio complessivo della Daunia, per una sua definitiva affermazione a livello produttivo e culturale.
Forse abbiamo bisogno di un leader forte. Di uno, cioe', sul quale puntare, indipendentemente dalla sua collocazione politica, per far convergere gli sforzi e realizzare obiettivi di grosso spessore strategico. Ci si dira' : ma siamo ancora all'uomo della Provvidenza? Come si fa a non rispondere di si, considerato che il livello e' quello che e', che i pretendenti si scannano continuamente fra loro e che anche qualche lucida intelligenza rischia di naufragare nella mediocrita' imperante?
Insomma, diamoci una regolata e mettiamo a fuoco il da farsi. Nei grandi centri decisionali contiamo poco, anzi pochissimo. Se decidessimo di applicare un pragmatico senso pratico, ci costerebbe ben poco individuare un personaggio credibile cui affidare le nostre attese e le nostre speranze. Qualche candidato in giro c'e'. Poco importa se si chiama Tizio o Caio o e' di destra o di sinistra. Quel che e' importante, come diceva uno che se ne intendeva, e' che prenda i topi se fa la parte del gatto. Incoroniamolo e responsabilizziamolo. Mettiamolo di fronte ai problemi e vediamo se se la cava. Tanto, non abbiamo molto da perdere...