Era ora! Sia pure in ritardo, la Capitanata comincia a riappropriarsi delle sue produzioni agricole e ad iniziare un percorso di valorizzazione, anche turistica, delle sue colture più pregiate. Recentemente, a San Severo e a Foggia (ma pure nel borgo di Segezia si erano mossi qualche anno fa), è stato il grano il grande festeggiato, con inevitabile contorno di miss e di piatti succulenti, quelli di una volta (soprattutto pasta in casa) che facevano leccare i baffi ai nostri avi, abituati purtroppo a tirare la cinghia. Di sagre del vino e dell'uva se ne organizzano da tempo, anche se non molto bene, a Orsara di Puglia e a San Severo. A Torremaggiore e Carpino le locali Amministrazioni Comunali da alcuni anni organizzano la sagra dell'oliva e dell'olio. A Trinitapoli pensano al carciofo. Il pomodoro, vero e proprio "oro rosso", è una delle nostre "icone". E così via...
Insomma, ci stiamo svegliando, ci stiamo togliendo di dosso quell'ancestrale vergogna di pubblicizzare le nostre produzioni agricole, che continuano, ahimè, a rappresentare ancora una parte importante del prodotto lordo, e quindi della ricchezza, che creiamo in provincia di Foggia. Tramontato il vacuo sogno dell'industrializzazione degli anni '70, in attesa che la nostra terra diventi finalmente quella "California del Sud" di cui si parlava nel passato (per via dell'acqua che non arriva mai), è in corso un attivismo che produrrà - è il caso di dirlo - buoni frutti. Per troppo tempo abbiamo dimenticato le nostre potenzialità (eravamo il granaio d'Italia, esportavamo il vino dappertutto...) correndo dietro ad illusorie chimere e pensando che l'agricoltura non avesse futuro. Invece il settore primario, collegato a quello agro-alimentare della trasformazione in loco dei prodotti, non solo continua ad essere la nostra principale fonte di reddito ma sarà la nostra ricchezza anche domani se sapremo investire su di esso maggiori sforzi. E se, in particolare, ci crederemo.
Per questo ben vengano tutte le iniziative tendenti alla riappropriazione di una cultura e di una identità. Ne abbiamo un maledetto bisogno.