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Si è chiuso un altro anno scolastico e, come di consuetudine, il quesito più difficile da risolvere, per i giovani neo-maturati, è se proseguire gli studi, ovvero la scelta della Facoltà e della sede, o cercare di trovare una prima occupazione. Per la prima volta, i giovani si trovano a dover decidere il proprio futuro. E' una scelta di vita che presuppone, quindi, consapevolezza e libertà. Tanti possono essere i suggerimenti: in ogni caso, i fattori da tenere in debita considerazione sono numerosi. Innanzitutto, è importante dare uno sguardo alle recenti statistiche in tema di lauree e di sbocchi occupazionali. La percentuale più alta degli studenti fuori corso si registra nei gruppi architettura, giuridico ed economico-statistico. Di seguito troviamo il gruppo letterario, ingegneristico, scientifico e linguistico, mentre i corsi di laurea con minori irregolarità sono quelli psicologico, medico, insegnamento e chimico-farmaceutico. La laurea, in ogni caso, fornisce, tuttora, maggiori sbocchi occupazionali quasi al pari dei diplomi universitari, mentre netto è il distacco con le maturità superiori. In quest'ultimo caso, infatti, soltanto, il 35% circa svolge un lavoro continuativo iniziato dopo il conseguimento del titolo. I laureati provenienti dai corsi di odontoiatria ed economia aziendale, secondo le statistiche, risultano avere maggiori possibilità in campo occupazionale. Seguono chimica industriale, scienze dell'informazione, ingegneria, medicina veterinaria e scienze statistiche. Maggiori difficoltà, invece, hanno riscontrato i giovani del gruppo insegnamento, giuridico, geo-biologico e letterario. La coerenza tra percorso di studio concluso e contenuti del lavoro non sempre è soddisfacente: il 66-67% risulta occupato in attività per le quali è richiesta la laurea, a differenza di un 33-34% che svolge lavori per le quali la laurea non è requisito necessario. Va detto che il tasso di disoccupazione per le donne laureate, seppur in lieve discesa, è superiore rispetto a quello degli uomini, con una percentuale che cresce fra i diplomati. Inoltre, la provenienza da un determinato Istituto costituisce, nella maggior parte dei casi, punto favorevole ma non determinante ed ostativo ad un differente percorso formativo. "Considerato che tutti i corsi universitari richiedono impegno e costanza- ha dichiarato PIO MINISCHETTI, 25 anni, laureando in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Macerata- il giovane, nella scelta di proseguire gli studi, deve tener conto, in primo luogo, delle inclinazioni, delle motivazioni e della passione. La sede universitaria non deve essere sottovalutata: è molto importante, infatti, il binomio facoltà-sede ed è provato che una città poco adeguata alle esigenze di un giovane studente incide sul percorso e persino sulle motivazioni. In ogni caso, è bene usufruire di manuali-guide all'Università, particolarmente quando gli interessi non sono ancora definiti e maturi". Il mondo del lavoro è ampio ed attende le leve del futuro, quel futuro che, nonostante tempi e difficoltà, mai deve scoraggiare. Giovani: la sfida di domani è iniziata. Riflessioni e profonde considerazioni sono gli ingredienti per una scelta adeguata ed opportuna.