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Sono stati molti gli articoli negli ultimi tempi riguardanti l'ambiente e non solo della nostra testata. Da una parte c'è lo sforzo di molte amministrazioni di combattere l'elettrosmog, il traffico, l'amianto, e questo ha fatto notizia. Dall'altra si susseguono notizie di siti archeologici devastati dai rifiuti, scarichi di liquami nei canali del consorzio di bonifica, allarme salmonella per le verdure innaffiate con questi liquami ecc. e anche questo ha fatto notizia. Le amministrazioni provano a tenere pulite le città a impegnarsi per la raccolta differenziata, ma la realtà appena alla periferia delle stesse è di uno spettacolo indecoroso. Come se non bastasse adesso c'è l'invasione dei rifiuti nelle campagne. Sulle strade provinciali o comunali che sono quelle meno trafficate e quindi meno in vista c'è di tutto, frigoriferi, vasche e coperture di eternit (amianto) abbandonate, ferro, residui di prodotti chimici per l'agricoltura, materiale plastico, copertoni. Tutto ciò non avviene in qualche luogo, avviene praticamente dappertutto ! C'è bisogno di educazione ambientale mi si dirà. Ma da che mondo e mondo l'educazione, anche quella del buon padre di famiglia, è fatta da dialogo e da posizioni ferme. Un detto del mio paese dice: "Mazz'e panèll fann' i figghih' bell' !"... Che significa che il pane e le botte fanno i figli belli e cioè dei buoni cittadini. Se al posto del pane sostituiamo l'educazione ambientale e al posto delle botte sostituiamo i controlli e le sanzioni ci accorgiamo che forse dalla saggezza popolare può venire la ricetta per l'emergenza ambientale della nostra provincia. Abbiamo la "polizia faunistico ambientale", i vigili urbani, la forestale, ma anche le altre forze dell'ordine. E' il caso di lasciare ai nostri figli una provincia, non una pattumiera !