Il Sole 24 Ore pubblica la classifica delle 103 città italiane tenendo conto di una serie di aspetti: tenore di vita, affari e lavoro, servizi e ambiente, criminalità, popolazione, tempo libero. Ci potremmo soffermare sulle prime posizioni dicendo che Sondrio città nordica e bella risulta essere la prima in Italia bissando il successo del 1996 e il secondo posto del 2001, ma la Puglia e in particolare Foggia, con il suo ultimissimo posto, ci fanno capire che le distanze in Italia non sono solo chilometriche. Foggia risulta essere l'ultima grazie alle pessime performance per quando riguarda il tenore di vita, i servizi, l'ambiente, l'imprenditoria. Sicuramente queste classifiche non vanno prese per oro colato e non vanno enfatizzate più di tanto e concordiamo con Renzo Arbore, quando dice che Foggia è una città in crescita ed è impensabile che possa essere la peggiore d'Italia. Detto questo però prendiamo gli indici che hanno determinato la classifica finale del nostro capoluogo.
Il tenore di vita: pur non avendo dati, salta agli occhi di tutti che a Foggia e provincia non si navighi nell'oro e che sicuramente il reddito medio non è tra i più alti d'Italia con ampie fasce di disoccupazione presenti nella popolazione.
I servizi: nota dolente da sempre del sud nella nostra città e nella nostra provincia hanno sempre contribuito a farci essere il sud del sud forse con qualche eccezione per quanto riguarda la Sanità e in particolare la ASL FG/3 e gli Ospedali Riuniti. Un velo pietoso va steso sui trasporti non sempre dipendenti dal Comune di Foggia o dalla Provincia, ma da una regione che spesso è troppo "Baricentrica".
L'ambiente: su questo punto non sappiamo cosa intendesse mettere a fuoco il noto quotidiano economico, ma se si intende per esempio lo stato di pulizia (parlare di pulizia è un eufemismo) degli ingressi alla città allora possiamo dire che Foggia è città sporchissima. Se però parliamo di attenzione all'ambiente possiamo anche dire che l'Amministrazione comunale un certo sforzo per il decoro della città e per la tutela della salute dei cittadini lo ha prodotto. Poi molto dipende dal senso civico di ognuno di noi e forse qui pecchiamo di grosso. Per non parlare di ciò che succede in provincia per esempio percorrendo le strade del Parco Nazionale del Gargano dove ogni area di sosta o piccolo spazio diventano ben presto discarica a cielo aperto.
L'Imprenditoria: la nota è dolente sia sul piano istituzionale, troppi enti in concorrenza tra di loro per raggiungere i medesimi obiettivi, sia sul piano imprenditoriale dove le organizzazioni di categoria più che allo sviluppo tendono a preservare vecchie e nuove oligarchie di potere economico che soffocano la città finalizzando gli investimenti al mantenimento dell'esistente piuttosto che allo sviluppo.
Per concludere riteniamo che uno sforzo va fatto, ma insieme tra tutti coloro che concorrono o che dovrebbero concorrere alla qualità della vita di una città di una provincia che riescono a riscuotere elogi solo quando il Foggia Calcio va bene o quando ci si produce in stucchevole e fastidiosa autoreferenzialità. A cominciare dalla stampa. Foggia può crescere le sue potenzialità sono enormi, ma purtroppo da decenni restano solo tali.