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24/2/2003

‘LE BUGIE DELL’IPERCOOP’
Intervento dell’Ing. Luigi Cappetta, Direttore Generale della Gercap srl
'Al mio rientro dalla Germania, paese in cui mi sono recato per acquistare altre macchine da stampa per la Gercap, nell'usuale ottica di sviluppo e adeguamento tecnologico che da sempre ha caratterizzato la politica aziendale, ho appreso, con stupito rammarico, che rappresentanti locali dell'Ipercoop, che solo pochi mesi fa elogiavano la mia azienda per professionalità puntualità e correttezza, in sede di risposta verbale alle contestazioni mosse nel pomeriggio di venerdì 21 u.s. durante l'assemblea da quanti protestavano per la strategia in atto su questo territorio, tutta finalizzata a convogliare al Nord il danaro rastrellato al Sud, sono ricorsi al volgare metodo del falso per scaricare le proprie responsabilità sulla stessa Gercap, società di cui detengo la proprietà e tra le più avanzate nel campo grafico per tecnologia, qualità, serietà, forza produttiva e solidità economica, a detta di stimati operatori del settore, e che quest'anno celebra cento anni di attività, senza aver fatto mai registrare contenziosi di sorta.
Sono altresì amareggiato per l'incomprensibile atteggiamento mostrato sino ad ora dalla stessa Ipercoop che non ha mai risposto neanche ad una sola delle numerose lettere indirizzate a tutti i livelli, per mezzo delle quali si denunciava il mancato rispetto del contratto stipulato in ampia libertà, in perfetta linea con il mercato ed anzi con prezzi addirittura inferiori a quelli formulati dalle ditte del nord, sul presupposto che a fronte di detti prezzi sarebbe stata formulata commessa per prestabilito quantitativo.
L'Ipercoop tace anche la circostanza che con acrobatiche formule giuridiche ha chiesto e ottenuto, sotto le spoglie di 'sconto retroattivo', danaro dalla proprietà della Gercap per assicurare la continuità del lavoro. Incassato il maltolto, l'Ipercoop ha chiesto ancora ed ottenuto prezzi sempre più bassi e addirittura inferiori ai costi e ciò dopo aver messo nelle condizioni la stessa Gercap di apprestarsi a produrre con programmi poi non rispettati, cioè assumendo dipendenti, acquistando merce di magazzino, impegnando macchine.
La Gercap ha perseguito anche ciò che la stessa Ipercoop ha 'vivamente consigliato' e cioè di collaborare con altra cooperativa del Nord, scoprendo poi che tale indicazione è stata utilizzata come arma da rigirare contro la Gercap ed il Sud.
Per amore della verità è giusto dire che la Gercap non solo possiede attrezzature d'avanguardia da poter servire chiunque ma che i prezzi pagati dall'Ipercoop sono stati a noi 'vivamente consigliati' dalla stessa e contrattualizzati e che sottesa all'operazione vi è soltanto una tracotanza e spirito violento tipico di chi si sente 'il più forte economicamente' e che da la sensazione di essere utilizzati quale strategia diretta ad ottenere difficoltà economiche della mia azienda per poi spuntare prezzi da fame.
Ritengo che l'Ipercoop debba passarsi una mano sulla coscienza e decidersi a raccontare la verità su questa storia, a rispettare i contratti sottoscritti secondo le norme della legge italiana e non secondo il metodo di ostentare gigantesca forza contrattuale per 'l'ottenimento del massimo vantaggio con il minor costo possibile'. Esso metodo dilaga anche in questo capoluogo con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti per via della stritolata microeconomia e dei miraggi di occupazione di giovani superdelusi dal trattamento ricevuto, come ampiamente si legge sulla stampa locale.
Questo episodio è una lezione di vita per la mia azienda che sta recuperando altrove il danno prodotto dalla slealtà di questo colosso che non ha mantenuto fede ai patti, ha tradito la nostra fiducia e svilito il nostro impegno lavorativo e servizio prestato all'insegna della competenza, serietà e massimo rigore qualitativo.
Se delle scuse devo a qualcuno, queste le indirizzo ai miei operai per l'errore che ho fatto nell'aver creduto nella correttezza di interlocutore che si pubblicizza quale portatore di progresso e benessere e che in realtà vive la logica della globalizzazione stritola-dignità che concentra il controllo della domanda e della offerta per piegare entrambe alla strategia del massimo profitto ai danni delle realtà locali e dei suoi operatori.
Infine va detto che la proprietà della ditta non si sente il Saddam di turno e perciò spalanca le porte agli operatori della stampa e della televisione e a quanti vogliono visitare ciò che è unanimemente giudicato un gioiello produttivo.
Lo stile di gestione improntato alla massima democrazia, apertura mentale, ricerca sperimentale e continuo aggiornamento del parco macchine è la migliore garanzia per i dipendenti che però oggi pagano un incidente di percorso che ha le sue radici in un preconcetto ideologico camuffato da insostenibili pretesti'.

Ing. Luigi Cappetta per GERCAP s.r.l.

Foggia, 23 febbraio 2003

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