È a rischio cemento uno dei paesaggi più belli della costa garganica. Una lunga striscia di lussureggianti ulivi, stretti fra il mare e la montagna, potrebbe lasciare spazio a breve ad albergoni, villette a schiera e residence se dovessero passare i progetti di cementificazione all'esame dell'Amministrazione Comunale del Comune di Monte S. Angelo.
A denunciare il rischio cemento è Legambiente, che scende in campo con un netta presa di posizione. Si tratterebbe di un'opera di distruzione sistematica di un'area, la Piana di Macchia, di rilevante interesse paesaggistico e già ferita nel passato dalla presenza della zona industriale. L'Amministrazione deve scegliere quale strada imboccare, se percorrere quella vecchia del cemento o imboccare quella dello sviluppo compatibile con le eccellenze naturalistiche del nostro territorio, quella peraltro già sperimentata con successo dal Parco Nazionale del Gargano che ha la sua sede proprio nel Comune di Monte Sant'Angelo.
L'occasione per avviare la distruzione sistematica si presenta con lo sblocco del terzo protocollo del Contratto d'Area, gestito dal Consorzio Manfredonia Sviluppo, che destina parte dei fondi disponibili, al finanziamento di attività turistiche per circa 80 miliardi delle vecchie lire. L'Amministrazione Comunale di Monte S. Angelo, guidata dal Sindaco Antonio Nigri è intenzionata ad approvare, con scatto da velocista, i primi tre progetti presentati. Caratterizzati da scarsissimo impatto occupazionale e grande piglio cementificatore, i progetti prevedono la realizzazione di centinaia di unità abitative, oltre che di immensi centri alberghieri sulla costa.
Legambiente è convinta che il cemento pregiudicherà ogni speranza di rilancio di quel territorio rendendo questo tratto di costa sempre più simile alle località del medio e alto Adriatico e chiede, inoltre, agli amministratori di tenere conto della presenza del Parco Nazionale del Gargano e di valori paesaggistici e culturali unici al mondo.
'Basta con la speculazione lottizzatoria, - afferma Francesco Ferrante segretario generale di Legambiente - scelte del genere non possono essere fatte nel chiuso di qualche stanza, ma devono essere discusse con il territorio. Pertanto chiediamo al sindaco Nigri ed al responsabile unico del Contratto d'Area, il Sindaco di Manfredonia Paolo Campo, l'immediata costituzione di un tavolo di concertazione che coinvolga tutti i soggetti, istituzionali e non, che hanno ruolo nella pianificazione del territorio a cominciare dall'Ente Parco e che si ponga l'obiettivo di individuare le linee guida per un turismo della piana improntato a criteri di sostenibilità ambientale, un turismo di qualità che valorizzi la vocazione rurale e marittima della zona senza alterarne le bellezze'.