Questa testata aderisce all'anso  
 
Note Legali | Pubblicità | La Piazza | Bacheca | Info | Città
prima pagina
editoriali
attualità
costume e società
politica
economia
sport
cultura e spettacolo
tecnologia
eventi
dicono di noi on line
 
ambiente
casa
cinema
affari e finanza
dalla regione
diritto
gastronomia
salute e benessere
interviste del direttore
lettere alla redazione
territorio
viaggi
documenti
Diventa Capitano...
Scrivi su Capitanata.it
Lavora con noi
Pubblicità
ANSO
 
METEO
aggiungi a preferiti


16/7/2003

‘ORDONA SUD’ TRA VERDE E CEMENTO
Lettera aperta alle istituzioni sulla questione edilizia del quartiere foggiano
'Al Sig. Sindaco di Foggia
Al Sig. Assessore ai Lavori Pubblici - Comune di Foggia
Al Sig. Assessore all'Urbanistica - Comune di Foggia
p.c.
Ai Sig. Assessori - Comune di Foggia
Ai Sig. Consiglieri - Comune di Foggia
Ai Gruppi Consiliari - Comune di Foggia
Organi d'Informazione

Torniamo sulla questione del cantiere edile al Rione Ordona Sud a Foggia, sorto nel grande spazio verde circoscritto dalle vie mons. Fares, mons. Farina e dell'Arcangelo Michele, per alcune precisazioni che riteniamo necessarie ed urgenti.
La mobilitazione dei cittadini, com'è stato chiarito in più occasioni e in diverse forme, ha lo scopo di preservare il grande spazio verde, attualmente gradevolmente caratterizzato da alberi, aiuole e prato, che si sviluppa per tutta l'estensione dell'isolato. Un vero e proprio polmone verde superstite, veramente prezioso soprattutto perché si trova in una zona intensamente edificata.
Alla richiesta di salvaguardia del verde esistente e della sua estensione nella zona incolta residua è stata data, purtroppo, una risposta assolutamente negativa.
Infatti, anziché alberi e aiuole, è arrivato l'edificio (o gli edifici?) in costruzione e il verde esistente, appena possibile, dovrebbe essere trasformato in 'parco attrezzato'.
Il condizionale è d'obbligo in quanto comunicazioni dirette sulle costruzioni e sui progetti che riguardano la zona non sono mai state inviate e neppure sono state rese disponibili le relative documentazioni. In definitiva, per una vicenda tanto delicata, per la quale sarebbe auspicabile la massima chiarezza e trasparenza, le uniche notizie e/o informazioni sono quelle che provengono dai media.
Nessun passo indietro dunque, con revoca della concessione e spostamento della costruzione in luogo più idoneo: il cemento rimane dove è stato già deciso.
Si deve, pertanto, concludere che si sta procedendo risolutamente in una scelta che finirà col dotare la nostra città di una propria 'Punta Perotti'. L'analogia, infatti, appare evidente: a Bari blocchi di cemento a ridosso del mare, a Foggia blocchi di cemento a ridosso del verde pubblico.
Da parecchi giorni ci stiamo chiedendo, e lo chiediamo agli amministratori competenti, come mai un Progetto in itinere dal 1996 di un ettaro e mezzo di verde pubblico, collegato al Piano di riqualificazione Urbana, oggi viene drasticamente ridotto a causa di altri progetti di edilizia privata. Vorremmo capire come possano coesistere queste due realtà destinate per lo stesso suolo.
Dalla piantina del Progetto diffusa da vari quotidiani si evince chiaramente che tutta l'area verde, compresa quella incolta, era interessata dalla sistemazione a verde pubblico, non ci risultano altri progetti ridotti, né abbiamo avuto fino ad ora conferme di variazioni dagli assessorati competenti, se non una blanda assicurazione che il Parco si farà.
Ma veniamo alla promessa di realizzazione del 'parco attrezzato' con la quale si tenta di rassicurare i cittadini sul futuro dell'area.
È evidente che non si è compresa la loro reale richiesta. Invece di fermare la costruzione e ampliare il verde, ecco che si delinea un ulteriore pericolo proprio per quello esistente che diventerà appunto 'verde attrezzato'.
Con questo termine in realtà cosa s'intende?
Sempre stando a quanto riportato sulla stampa, sono previsti per una spesa di 1.084.559,00 Euro: parcheggio, fontana, piazza pavimentata, parco giochi, percorsi pedonali, anfiteatro a 'raso'.
Il sostanziale pericolo consiste quindi nell'ulteriore sottrazione di alberi e verde e in altro cemento, che arriva però in maniera più subdola e strisciante proprio perché ammantato del termine 'parco attrezzato'.
L'attuale spazio verde è assai gradevole e rilassante proprio perché esteso e caratterizzato da assenza di cemento. Sono caratteristiche di naturalità indispensabili per rendere la città meno alienante, caratteristiche da incrementare nei processi di riqualificazione delle aree urbane.
Fra le principali strategie per realizzare un ambiente urbano più equilibrato, più sano, più adatto alla vita, vi è proprio l'estensione delle superfici verdi e la riduzione delle aree impermeabilizzate al fine di rendere possibile l'effetto di termoregolazione del microclima, essenziale in città che sempre più diventano delle vere e proprie 'isole di calore'.
In definitiva, è evidente che anche per l'annunciato 'verde attrezzato' dovrebbe essere aperto un dialogo schietto per cogliere l'effettiva volontà dei cittadini, non mortificandolo con manufatti privi di un'attenta valutazione sia sull'utilità sia sulla ricaduta ambientale, magari in ossequio all'esclusiva ottica di impiegare, a tutti i costi, i 'finanziamenti'.
Ma passiamo a considerazioni più generali inerenti questa vicenda.
A Ordona Sud si è avviato un significativo e inconsueto processo di partecipazione attiva.
Cittadini, dai diversi convincimenti, ideologie e colori politici, individuano, infatti, nel proprio ambiente di vita un bene comune e chiedono di essere artefici del miglioramento della vivibilità del proprio quartiere.
Uno spontaneo processo che si potrebbe definire di 'urbanistica partecipata' che aggiunge ai due attori esclusivi della trasformazione urbana - il politico e il tecnico - una 'terza forza' composta dagli abitanti della città.
Dunque cittadini come soggetti attivi che si fanno portatori di nuovi parametri per una diversa vivibilità e che intendono disegnare il quartiere partendo dalle proprie esigenze e non da quelle di chi deve fare affari attraverso anche eventuali processi speculativi.
Sarebbe estremamente grave e miope non accogliere questa richiesta di partecipazione: l'obiettivo di migliorare la qualità della vita nelle città richiederà sempre più la partecipazione attiva degli abitanti.
La strategia della partecipazione è, infatti, essenziale per recuperare il rapporto città - cittadini ed evitare diffuse percezioni quali il distacco, la disaffezione dal proprio ambiente di vita, la sensazione di non poter incidere sul cambiamento, l'assenza di partecipazione alla vita sociale.
Conseguire obiettivi generali condivisi significa in definitiva: rafforzare il senso d'appartenenza della comunità al luogo in cui vive, incoraggiare il senso di responsabilità dei cittadini verso le cose e gli spazi pubblici, migliorare l'efficacia a causa d'iniziative più condivise caratterizzate da una maggiore corrispondenza con i bisogni della comunità.
Si rivelerà sempre più essenziale conseguire un legame tra il governo delle città e le esigenze dei cittadini così come del resto espressamente indicato dai criteri operativi e dagli obiettivi del documento programmatico di Agenda 21.
A questo proposito è importante aver presente che anche il Comune di Foggia ha aderito ad Agenda 21 Locale cioè al processo attraverso il quale gli Enti Locali operano in collaborazione con tutti i settori della comunità per perseguire la sostenibilità.
È evidente l'importanza cruciale di assicurare che gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di confronto con i cittadini pervadano l'intero modo di operare dell'Ente locale che promuove l'Agenda 21.
Più esplicitamente, apparirebbe incoerente e incomprensibile, l'adesione ad Agenda 21, senza la disponibilità a recepire le indicazioni della comunità sul fondamentale aspetto della difesa e dell'estensione del verde in una zona intensamente edificata.
Una chiusura nei confronti delle istanze dei cittadini di Ordona Sud, in definitiva, oltre a gettare un'ombra sulla credibilità dell'Amministrazione Comunale riguardo al Verde Pubblico sul quale la stessa Amministrazione ha sempre puntato, testimonierà l'insuccesso della procedura partecipativa di Agenda 21 per definire gli indirizzi di sviluppo sostenibile della città di Foggia.
Non sarebbe accettabile, infatti, utilizzare i finanziamenti del Ministero dell'Ambiente per l'attivazione di Agenda 21 solo per creare una scatola vuota, priva di funzioni e di significati, usata più per la ricerca di un consenso aprioristico e di agevolazioni economiche (si pensi ai maggiori punteggi attribuiti nei bandi del POR) che non per il coinvolgimento effettivo della comunità locale nella determinazione di obiettivi e nell'assunzione di responsabilità.
In conclusione, alla luce di quanto detto, si chiede, anche attraverso un coinvolgimento del Consiglio Comunale, di spostare la costruzione in altra zona più idonea e di salvaguardare con le attuali caratteristiche il verde esistente, estendendolo nella zona ove è presente il cantiere. Circa il progetto del 'parco attrezzato' si chiede altresì che siano raccolte le reali indicazioni dei cittadini della zona'.
Distinti saluti.

Don Sebastiano Iervolino
Comitato 'Foggia Sud'
FIMMG - Foggia
Legambiente Circolo 'Gaia' di Foggia
WWF Sez. di Foggia

  Segnala questa notizia a un amico
  Stampa questa notizia
altre notizie nella sezione Documenti

Google
WEB WWW.CAPITANATA.IT
 
 
Torremaggiore Informa
Asernet informa
Puntoit informa
RAS informa
Salcuni informa
ANSO informa
Sista informa
 
Newsgroup
Eventi
Newsletter
Guestbook
Cartoline
Il Mercatino
Cerco Lavoro
Offro Lavoro
Subappenino
Gargano
Alto
Tavoliere
Basso Tavoliere
Capitanata TV
Rete Civica Provinciale


Asernet Solutions
Pubblicità su Capitanata.it Note Legali info@capitanata.it
Capitanata.it - giornale on line registrato presso il Tribunale di Foggia con il n. 9/2001 - Direttore responsabile Matteo Tricarico