Sono stati rinvenuti, nei giorni scorsi, nelle campagne di Rignano Garganico (in località 'Pescorosso'), resti di una presunta tomba romana risalente ad un arco di tempo che oscilla tra il II e IV secolo dopo Cristo.
Sul posto sono intervenuti i dirigenti del Coordinamento Amici di Paglicci, tra cui Enzo Pazienza del Centro Studi Paglicci e Paolo Gentile del Comitato Pro Grotta Paglicci, che hanno provveduto a recuperare una grossa lastra in pietra (inizialmente scambiata per un cippo funereo, forse si tratta di parte della pavimentazione inferiore di una grossa struttura funeraria) e a metterla al sicuro da ladri e vandali.
Prima del sopralluogo sono stati avvisati i Carabinieri della locale stazione e la Soprintendenza Archeologica della Puglia, che si recherà in paese nei prossimi giorni per visionare il ritrovamento. La presunta tomba è stata rinvenuta da alcuni operai impegnati nello spietramento di un campo per la installazione di vigneti. Le ruspe e i trattori, seppur involontariamente, hanno rovinato in maniera grave la struttura mortuaria, danneggiando tutto ciò che era custodito al suo interno.
Non è la prima volta che in zona vengono effettuati simili ritrovamenti. La Pedegarganica per secoli, soprattutto in epoca romana, fu densamente abitata. Ecco perché chi di dovere dovrebbe pensare ad una seria campagna di ricerche e di scavi nell'area che va da Ciccallento a Spagnoli.
Il ritrovamento dimostra perfettamente che la piana e la collina di Rignano sono state sempre abitate a partire dal Paleolitico Inferiore, i cui resti sono stati rinvenuti, come noto, sia nella ormai arcinota Grotta Paglicci, che nella poco conosciuta Grotta Spagnoli.
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