Hanno lasciato tutti perplessi, a San Marco in Lamis e nel circondario, le dichiarazioni di uno storico locale, da molti definite 'gratuite' e 'senza fondamento', rilasciate nei giorni scorsi ad un noto periodico di Capitanata.
Sotto accusa il Convento di Santa Maria di Stignano, una delle più belle e vitali realtà di fede e di cultura del Meridione d'Italia, che a dire del personaggio sammarchese sarebbe frequentato solo ed esclusivamente da pochi 'giovani parrocchiani'. La realtà è ben diversa e i dati confermano l'esatto contrario (migliaia di visitatori l'anno, centinaia di gruppi di preghiera e campi scuola, singoli pellegrini).
Fatto sta che la provincia monastica dei frati minori di Puglia e Molise deve decidersi ad intervenire e ad affidare la struttura conventuale, riportata a nuova luce dallo scomparso padre Gerardo Di Lorenzo, ad uno o più religiosi, anche di altri ordini, per far si che continui e venga valorizzata maggiormente l'Oasi che ha incantato statisti importanti come Aldo Moro.
Ma proprio dalla provincia religiosa viene la notizia più importante. Infatti, Stignano starebbe per essere affidato ad un gruppo di Benedettini della Toscana, che si sarebbero detti disponibili a gestire l'intera struttura, che oggi è affidata all'attivissimo rettore padre Urbano De Colellis dell'Ofm, parroco di Borgo Celano.
L'intero santuario, come noto, è stato ristrutturato e rimesso a nuovo di recente grazie ai fondi per il Giubileo del 2000 (6 miliardi di vecchie lire). Oggi si attende, infine, che abbia la stessa sorte una fatiscente struttura rurale collegata alla chiesa, che andrebbe riportata agli antichi splendori, onde offrire un'immagine migliore a quest'oasi di pace e di fede, che da innumerevoli secoli attira pellegrini da ogni dove.
Sammarconewsletter