'Preliminarmente va chiarito che il regolamento tende ad evitare disagi ed a razionalizzare e regolamentare un settore delicato quale è quello farmaceutico, i cui effetti in termini di non corretto uso dei farmaci ricadono sui cittadini sul piano della salute. In particolare si tende ad evitare che dopo la dimissione ospedaliera il paziente debba necessariamente rivolgersi al proprio medico per la prescrizione, con difficoltà connesse agli orari di apertura degli studi.
In un contesto in cui gli attori sono diversi è ineludibile che vi siano conflitti di interesse che è difficile dirimere, se non col rischio di propendere per le aspettative di una categoria piuttosto che di un'altra.
Tutti prospettano le loro legittime rivendicazioni e alla Regione spetta il compito di rendere il tutto compatibile con le esigenze dei cittadini.
Nessuno, però, evidenzia che al regolamento si è pervenuti dopo un anno e mezzo di consultazioni di tutte le categorie interessate, che partirono all'indomani della necessità di istituire la maggiorazione di addizionale Irpef (a carico dei cittadini) per coprire il disavanzo della sanità del 2001 causato dall'esplosione della spesa farmaceutica. Per fortuna quello fu l'ultimo anno con disavanzo e nel frattempo la maggiorazione di addizionale Irpef per la sanità è stata ridotta e tende ad azzerarsi nel 2004.
Pochi tengono conto che quando si interviene per razionalizzare settori della sanità lo si fa solo nell'interesse dei cittadini.
L'irrigidimento formale di categorie di operatori rende difficoltoso il perseguimento di tale obiettivo, ma se ciò è causato da oggettive difficoltà bisognerà tenerne conto.
Alcuni chiarimenti interpretativi del regolamento, peraltro già pronti, sarebbero sufficienti, come è già avvenuto per gli specialisti ambulatoriali a ridurre le distanze fra le diverse posizioni. Ciononostante si ritiene opportuno preliminarmente riconvocare le parti, possibilmente in seduta congiunta, in modo da cercare punti di incontro ai fini di una eventuale integrazione al regolamento, purchè sia garantito l'interesse della collettività.